Obama: “I popoli stanno prendendo in mano il proprio futuro”
Due leader via, il prossimo sarà Gheddafi. Nel discorso di Barack Obama sul medio oriente è stato più volte sottolineato come non vi sarà più posto per i despoti laddove “i popoli del Medio Oriente e del Nord Africa stanno prendendo in mano il loro futuro”. “Negli ultimi mesi – ha osservato Obama – abbiamo visto enormi cambiamenti in Medio Oriente e in Nord Africa. Il popolo si è sollevato in favore dei diritti fondamentali. Due leader sono stati sollevati dall’incarico e forse altri li seguiranno. Voglio dirvi come possiamo reagire a questa situazione e come possiamo corroborarla. Abbiamo spezzato lo slancio dei talebani, in Afghanistan a luglio cominceremo il ritiro e inizieremo la transizione. Abbiamo anche ucciso Bin Laden un assassino di massa che ripudiava la democrazia e i diritti individuali. Ora la maggioranza della gente si è resa conto che le stragi non sono una risposta per ottenere una vita migliore”. “Internet e le tv satellitari sono una porta per il mondo per quei popoli. I cellulari e i social network consentono ai giovani manifestanti di organizzarsi. I giovani di Damasco – ha aggiunto il presidente Usa in riferimento agli avvenimenti in Siria – sentono ora la dignità della libertà. Ci vorranno anni però per permettere alla storia di raggiungere i propri obiettivi”. Obama ha perciò passato in rassegna quelle che dovranno essere le politiche volte a un maggiore sviluppo di paesi quali Tunisia ed Egitto, dalle libere elezioni a una serie di misure allo scopo di creare le necessarie infrastrutture. Infine, l’inquilino della Casa Bianca si è anche soffermato sul conflitto arabo-israeliano: “Per decenni il conflitto arabo-israeliano ha portato la guerra nella regione. Il popolo palestinese non ha ancora uno Stato. Per molti è impossibile un passo avanti, ma io non sono d’accordo. Siamo arrivati ad un momento in cui si stanno demolendo delle barriere ed è ora che avvenga anche per palestinesi ed israeliani. Il popolo israeliano deve avere diritto di esistere. Il nostro impegno per la sicurezza di Israele è inossidabile, ma lo status quo è insostenibile. Sempre più palestinesi vivono nella parte ovest della Cisgiordania e quindi c’è il pericolo del populismo crescente. Il sogno di uno stato ebraico non può essere conseguito con l’occupazione. Non possiamo però imporre la pace: israeliani e palestinesi devono prendersi le proprie responsabilità. Una pace duratura è sinonimo di due Stati separati. Bisogna quindi negoziare sulle questioni chiave. Serve una Palestina aperta e un Israele sicuro. La linea di confine deve essere quella del 1967”.
[…] del Colonnello, mentre esponenti del regime hanno definito “delirante” il discorso di Obama pronunciato ieri in quanto soltanto il popolo libico sarà artefice del proprio futuro. Tweet Condividi […]