Il 18,8% dei giovani abbandona gli studi. Italia fanalino di coda in Europa per la crescita
Dal Rapporto annuale sulla situazione del Paese nel 2010 elaborato dall’Istat, presentato oggi alla Camera, emerge che un quarto della popolazione italiana, pari al 24,7% della popolazione, “sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale”. La media è superiore all’Ue che presenta tale circostanza per il 23,1 per cento. I riferimenti di paragone sono gli obiettivi descritti nella Strategia Europa 2020. “Nel decennio 2001-2010 l’Italia ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i paesi dell’Unione europea”, viene sostenuto nel Rapporto il che ci rende “fanalino di coda nell’Ue per la crescita”. Gli abbandoni scolastici prematuri sono al 18,8 per cento (tra i ragazzi è più alto al 22%, tra le ragazze è invece al 15,4%). L’obiettivo Ue è di abbassare la soglia degli abbandoni al dieci per cento, ma l’intera Unione è ad ogni modo al di sopra della media prevista (14,4 per cento). L’occupazione femminile, invece, resta stabile nel 2010, ma peggiora la disparità salariale rispetto ai colleghi uomini (-20 per cento).