SPERANDO CHE KEYNES ABBIA RAGIONE
Sono passati appena due giorni dalla bocciatura di Standard & Poor’s che lo scorso sabato ha rivisto da stabile a negativo l’«outlook» dell’Italia ed ecco che questa mattina l’Istat nella presentazione del suo rapporto annuale 2011 ci ricorda che un italiano su quattro sperimenta la povertà. Se poi è giovane o donna, per non parlare delle giovani donne magari meridionali, allora sono davvero guai seri. Insomma la situazione non sembrerebbe essere delle più rosee. Ma l’Italia è solo questa? È solo quella del declino e delle risse della politica? Per fortuna no. Sempre l’Istat ci ricorda che a marzo 2011 il fatturato dell’industria è aumentato del 2% sottolineando come in particolare nella media
degli ultimi tre mesi l’indice sia cresciuto del 3%. E in effetti forse qualcuno se ne è accorto se in un comunicato di oggi, questo meno pubblicizzato del rapporto annuale l’Istat osserva che a maggio 2011 l’indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato dal 103,7 di aprile al 106,5 di maggio. Qualcuno qualche anno addietro ha scritto che il fatto che il momento della produzione e il momento della vendita non coincidano obbliga necessariamente l’imprenditore a farsi guidare dalle aspettative che quindi assumono un ruolo decisivo nella definizione degli investimenti. Quel qualcuno era John Maynard Keynes, e noi speriamo che nonostante le agenzie di rating, una volta ancora, abbia ragione lui.