D’Alema: “O altro premier o si va al voto”. E intanto già “candida” Pier Luigi Bersani
Nell’intervista concessa a Repubblica, Massimo D’Alema offre un paio di spunti interessanti. Il primo è che Berlusconi, dopo la batosta elettorale, deve fare un passo indietro. I”l risultato delle amministrative segna una svolta nel Paese. A questo punto, o si è in grado di dar vita a un governo di fine legislatura capace di fare ciò che serve all’Italia, cioè una manovra economica equa e una riforma delle legge elettorale, o si va al voto anticipato. Nell’uno e nell’altro caso, la condizione necessaria è che Berlusconi si faccia da parte”. Anche perché “i risultati parlano chiaro c’è un cambiamento profondo nel Paese, e soprattutto nel Nord. Si è rotto il nucleo fondamentale del patto Berlusconi-Bossi sul quale si è retta l’Italia in questi anni. È esattamente questo asse di governo che è entrato in crisi con il voto. La parte più moderna ed evoluta del Nord, soprattutto nelle aree urbane, ha voltato le spalle al Pdl e alla Lega”. Inoltre, D’Alema rilancia l’idea che il maggior partito di centrosinistra non debba “sbattere le porte in faccia al partito moderati. Se fossimo andati a votare dicendo ‘a noi del voto dei moderati non ci frega nulla’, non li avremmo convinti a votare i candidati del centrosinistra. E invece questo è accaduto, e il risultato ci ha premiato”.
Il secondo spunto riguarda la leadership nonché il candidato ideale secondo D’Alema: Dalle elezioni “Bersani esce molto rafforzato. Si è confermata la sua capacità di lavorare alla ricostruzione del partito. Lui è certamente il nostro candidato premier. E lo sosterremo anche nelle primarie. In tutti i paesi democratici il leader del maggior partito è il candidato alla guida del governo. Io penso che sarà così anche in Italia”.