Che ne sarà dei voti all’estero? Il disagio di una giovane che vive a Madrid
Sui voti degli italiani all’estero si è molto discusso in questi giorni. Stavolta è una ragazza di 29 anni, di origine calabrese, che vive e lavora a Madrid a lamentare, in una lettera al Corriere della Sera, una certa insicurezza sul voto espresso sul nucleare. Quindici giorni fa, infatti, la giovane ha ricevuto il plico con i quattro quesiti. Ma in Italia la scheda sul nucleare è stata ristampata dopo la sentenza della Cassazione che a sua volta seguiva la decisione del governo di cancellare le norme sulla costruzione di nuove centrali nucleari. In sostanza, osserva la ragazza, si è votato su un altro quesito il che potrebbe invalidare il suo voto. “Se il 13 giugno il mio voto non sarà considerato valido, nonostante sia stato validamente espresso, il mio Paese avrà fallito nel suo sistema democratico. Ed io sarò parte lesa perché privata di un diritto come cittadina”, scrive la ragazza.