Adesso è ufficiale. Concita De Gregorio lascia la direzione dell’Unità
Le voci si erano rincorse in queste settimane. Dapprima un articolo di Prima Comunicazione aveva fatto intendere che la direzione di Concita De Gregorio all’Unità fosse giunta al capolinea a causa di divergenze redazionali ed extra. Successivamente un servizio del Tg1 sull’argomento, che pur non citando direttamente la fonte aveva dato credito alle indiscrezioni di Prima Comunicazione, aveva mandato su tutte le furie la stessa direttrice. Poi ci si è messa Dagospia ad annunciare la fine dell’avventura di Concita De Gregorio (e anche in questo caso la giornalista non l’aveva presa benissimo). Infine – T-Mag ha seguito con attenzione tutte le voci al riguardo – è stato il quotidiano online Lettera43 ad anticipare quello che sarebbe avvenuto dopo alcune ore. Così l’addio di Concita De Gregorio all’Unità adesso è ufficiale.
“Dal primo luglio Concita De Gregorio lascia la direzione dell’Unità a seguito di una decisione condivisa, assunta in autonomia e nel pieno rispetto reciproco riconoscendo l’importante lavoro svolto e i risultati raggiunti”, si legge in una nota congiunta dell’editore del quotiano Renato Soru e della direttrice De Gregorio. “Entrambi le parti – prosegue il comunicato – hanno rispettato l’impegno inizialmente preso di dare a questo lavoro almeno tre anni di stabilità. Tre anni di lavoro esaltante e faticoso, tra difficoltà economiche e continui attacchi, che si sono dipanati a partire dal mandato iniziale di fare dell’Unità un giornale in equilibrio economico e un luogo di incontro e di discussione libera e allargata all’intero centrosinistra. Entrambi gli obiettivi possono dirsi colti. È stato perseguito il risanamento economico raggiungendo il sostanziale equilibrio di bilancio del giornale, pur in un momento difficile per l’intero mercato e in presenza di nuovi concorrenti. Sotto il profilo editoriale, il giornale è stato in questi anni al centro di un intenso dibattito che ha dato voce – molto spesso anticipandole – alle principali istanze della società, che ha mobilitato sui temi cruciali migliaia di persone, che ha allargato il ventaglio delle sue voci e che attraverso la crescita del sito internet ha aperto un dialogo fitto e continuo con i lettori. Che ha contribuito infine a sollecitare la nuova volontà di partecipazione dei cittadini alla vita del Paese. Abbiamo lavorato in questi anni in sintonia e in piena libertà, condividendo difficoltà e risultati, in autonomia dal Partito Democratico che in alcune occasioni non ci ha fatto mancare le sue critiche, ma non ha neppure mai preteso di imporre una linea, l’Unità essendo uno spazio di dibattito libero. Un ciclo positivo che, di comune accordo, pensiamo possa concludersi qui. Il direttore continuerà ad esercitare il suo impegno professionale in altre forme, l’editore si impegnerà a fare in modo che il giornale resti luogo aperto alla discussione allargata all’intero centrosinistra e alle diverse forze vitali che vogliono assumersi l’impegno della ricostruzione del Paese dopo la troppo lunga stagione del berlusconismo. L’augurio sincero è reciproco, così come il ringraziamento a tutti i lavoratori dell’Unità che hanno condiviso e reso possibile questa felice stagione”.
Tra i nomi più accreditatati per la successione alla direzione dell’Unità c’è quello di Claudio Sardo, cronista politico del Messaggero.