Il “nuovo” Di Pietro esce allo scoperto: “Referendum hanno dimostrato che so fare politica”
Ricca di spunti l’intervista di Antonio Di Pietro al Corriere della Sera. Il leader dell’Idv ammette il suo cambio di rotta e riguardo la chiacchierata con Silvio Berlusconi in Aula che “al popolo della Rete” tanto non è piaciuta, spiega: “Un conto è la mia nuova linea politica. Un altro è la chiacchierata con Berlusconi. Io sono sempre rimasto al mio banco. Stavo telefonando. È stato lui a sedersi vicino a me, scherzando sul fatto che voleva intercettarmi. Mi ha ripetuto che il governo ha fatto molto, che con questo debito pubblico non poteva fare di più. Io gli ho risposto che farebbe meglio ad andarsene”.
Di Pietro e Berlusconi si danno del “lei”, nonostante i due abbiano a che fare l’uno con l’altro da molti anni. E questa, almeno sul piano della comunicazione, poare essere una notizia. Tanto quanto il chiarimento sulla provenienza politica dell’ex pm che non si riconosce esclusivamente nella sinistra, essendo lui un “moderato” come racconta ad Aldo Cazzullo parlando del padre. Ad ogni modo, per Di Pietro, “Berlusconi oggi è una persona sostanzialmente sola, che cerca di comprare una felicità che non ha. I miei sentimenti sono di humana pietas per lui. E di rabbia per i cortigiani che di lui si approfittano, che ci mangiano, che umiliano ancora di più le istituzioni, coprendosi dietro la sua faccia. Il mio giudizio politico non è cambiato. Il governo Berlusconi non è né liberale né popolare; è un gruppo di potere che sta piegando le istituzioni a interessi privati, su un modello piduista. Più che Videla, Berlusconi è Do Nascimiento. Ma ormai gli italiani hanno scoperto la truffa. E non gli credono più. Per questo io Berlusconi lo voglio sfidare. Porti in Parlamento la riforma fiscale, l’aumento delle imposte sulle aliquote finanziarie e il taglio di quelle sul lavoro, l’abolizione delle Province, e noi non ci tireremo indietro”.
C’è un altro aspetto fondamentale che emerge nell’intervista. La volontà di partecipare alle primarie del centrosinistra: “Le primarie – afferma Di Pietro – sono un punto di riferimento ineludibile. E io sono un segretario di partito. I referendum hanno dimostrato che so fare politica, talora meglio dei professionisti che non ci avevano capito nulla, dicevano che avremmo fatto un favore a Berlusconi, e adesso vorrebbero mettere il cappello sulla vittoria. Ora posso dire di avere lasciato una traccia nella storia d’Italia: le centrali nucleari non si faranno più. Ma questo è solo l’inizio”.