Google Plus, il social network che nasce più attento di Facebook ai diritti civili
Google Plus, il social network progressista. Mentre la piattaforma di Mark Zuckerberg solo di recente ha aperto uno spiraglio e ha consentito alle coppie etero e omosessuali conviventi di vedere la propria situazione sentimentale riconosciuta tra gli status del profilo, Google Plus nasce già sotto il segno di una diversa politica. A differenza di Facebook, che lo ha reso possibile peraltro solo in alcuni paesi, nel social lanciato da Google è universalmente possibile scegliere di default la voce “convivente” tra le impostazioni sulle informazioni personali.
Questo dettaglio non rappresenta un particolare trascurabile se consideriamo che da mesi pullulano i gruppi che su Facebook chiedono a Mark Zuckerberg il riconoscimento delle unioni civili o comunque delle convivenze. Qui in Italia, ad esempio, il gruppo “Chiediamo a Facebook anche per l’Italia l’opzione coppia di fatto” che è stato ideato da Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay e dell’associazione per i diritti civili Equality Italia, conta oggi circa 4300 membri.
E’ certamente prematuro domandarsi, ad oggi, se questo essere più sensibile ai diritti civili di Google Plus porterà ad una migrazione sostanziale di una fetta degli utenti Facebook in favore del social dell’azienda di Mountain View. O se magari, per allinearsi alla concorrenza, Zuckerberg deciderà di accogliere le richieste degli utenti e creare l’opzione “coppia di fatto”.
In ogni caso, è già guerra aperta: Google Plus ha poche ore di attività, ed è già chiuso per surplus di iscrizioni.