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Il popolo del web non deve mollare la presa

In attesa della delibera dell'Agcom la rete annuncia battaglia. Stasera l'evento di Agoradigitale

Il giorno è giunto: 6 luglio 2011. Sarà mercoledì, infatti, che con ogni probabilità l’Agcom approverà una delibera a dir poco controversa, tesa da un lato a tutelare il diritto d’autore (online, si intende) e dall’altro – a detta di blogger ed esperti della Rete – volta a istituire dei limiti prossimi alla censura. Cosa prevede la tanto vituperata delibera? Le linee guida furono presentate a dicembre e attribuiscono all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il potere di “superare” la giurisdizione ordinaria decidendo senza intermediazioni di alcun tipo se un contenuto audiovisivo pubblicato su internet leda o meno il copyright. Al momento della segnalazione è concessa una forma di contraddittorio (ma non con il singolo utente, bensì con la piattaforma o provider che ospita il contenuto incriminato) e in cinque giorni l’intero materiale deve essere rimosso. Altrimenti è l’Autorità ad agire di ufficio. E non è tutto. Qualora il fornitore di servizi risieda all’estero attraverso un’opera di filtraggio l’Agcom può ostacolare la navigazione degli internauti italiani. In parole povere: chi ha un blog all’interno di una piattaforma straniera corre il pericolo di non potervi più accedere.
Raccontata in questo modo non appare incredibile la mobilitazione in cui interverranno noti blogger, giornalisti, politici e personaggi famosi nella giornata di martedì a Roma, La Notte della Rete, evento organizzato da Agoradigitale e che ha visto il sostegno di diverse associazioni. L’avvocato esperto di Diritto delle nuove tecnologie, Guido Scorza, in un suo recente articolo su l’Espresso ha paragonato il rischio che il web italiano starebbe correndo a un golpe: “Un Sovrano che si auto-proclama tale, scrive le leggi – o piuttosto un Codice di guerra – e si autoarroga il potere di applicarle e farle eseguire, esautorando il potere giudiziario (Allo stato i poteri che Agcom sta per attribuirsi sono regolarmente esercitati dalle sezioni specializzate di proprietà intellettuale istituite presso i nostri Tribunali e composte da giudici ordinari). Un sovrano, dunque, che come avviene nei più comuni ordinamenti anti-democratici riassume in sé tutti e tre i poteri: quello legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario. Questi i fatti”.
Che all’interno della stessa Agcom non tutti la pensino allo stesso modo è dimostrato dalla serie di dimissioni da relatore di alcuni commissari. Dopo il passo indietro di Nicola D’Angelo, è seguito quello di Gianluigi Magri in risposta alla sostituzione di D’Angelo con Sebastiano Sortino (ex Fieg) al fine di evitare strumentalizzazione. D’Angelo, infatti, era tra i più scettici riguardo il provvedimento e la sua sostituzione ha destato non pochi sospetti. Da par loro, inoltre, gli autori, registi e attori riuniti nell’associazione 100autori non ci stanno ad incassare le accuse rivolte alla delibera Agcom: “In nessun documento nécomunicato dell’Associazione è mai stata avanzata la richiesta di chiudere siti nazionali né internazionali, né tantomeno di altre misure liberticidè”, fanno sapere aggiungendo: “Non c’è volontà liberticida nell’auspicare che si apra una ampia discussione sulla delibera Agcom così che tutti i soggetti interessati possano dare il loro contributo di idee e conoscenze per aggiornare l’attuale diritto d’autore alle nuove tecnologie e per riflettere sul complesso rapporto tra libertà di informazione e di espressione individuale, che non può essere ridotto demagogicamente a identità”.
Sarà, ma intanto la Rete è sul piede di guerra. Anche la politica è scesa in campo, dando però il la a una contrapposizione finanche partitica. “Chi lo fa – scrive il noto blogger Massimo Mantellini sul Post – causa un danno alla rete intera ed alle sue opzioni”. Non a caso, prosegue, un certo numero dei ‘personaggi’ che martedì a Roma parteciperanno alla manifestazione contro il bavaglio alla Rete, sono uomini di potere che quando potevano agire a favore della libera espressione non l’hanno fatto”. Alcuni “hanno perfino partorito provvedimenti legislativi a loro nome contro l’interesse dei cittadini in rete, poi se ne sono dimenticati e domani scenderanno in piazza contro quella stessa censura in rete che hanno contribuito a far crescere”.

 

4 Commenti per “Il popolo del web non deve mollare la presa”

  1. […] Notte della Rete è intervenuto anche il relatore “dissidente” della delibera Agcom a difesa del diritto d'autore, ma a totale scapito della libertà di […]

  2. […] proprie preoccupazioni sulla materia del diritto d'autore e sulla delibera che domani l'Autorità dovrebbe approvare. “Sono fiducioso – scrive Calabrò –, malgrado tutto, che domani il Consiglio dell'Autorità […]

  3. […] per mercoledì – l'Agcom si appresta a varare al fine di tutelare il diritto d'autore attraverso un sistema cavilloso prossimo alla censura sul […]

  4. […] dell'Autorità, ma intanto sta trapelando la notizia secondo cui l'Agcom avrebbe approvato la tanto vituperata delibera a favore del diritto d'autore su internet a completo danno tuttavia degli utenti. Il periodo […]

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