Patrizia D’Addario cambia la sua versione dei fatti, a distanza di due anni
La storia si ripete, anche se stavolta al contrario. Il 17 giugno 2009, Patrizia D’Addario raccontava al Corriere della Sera dei suoi incontri a luci rosse con il premier, Silvio Berlusconi. Era il principio di una serie di scandali, veri o presunti, riguardo le abitudini del presidente del Consiglio. Ma a distanza di due anni la escort ha proposto una nuova versione dei fatti, in questo caso a Libero. La D’Addario rivelò le circostanze in quanto le fu “imposto di rilasciare decine e decine di interviste, a cominciare da quella concordata dal mio avvocato con il Corriere della Sera, per fare esplodere il caso e arrivare allo scandalo”.
“Sono stata usata dai nemici di Berlusconi a mia insaputa ovviamente – ha spiegato Patrizia D’Addario –, strumentalizzata e poi gettata via. Ora è venuto il momento di parlare. L’idea di rendere pubblici i miei due incontri con Berlusconi e di consegnare i nastri ai magistrati non è stata mia. Non l’ho mai nemmeno pensato e non l’avrei fatto se non mi avessero messo paura. Tentai di ribellarmi ma fu inutile. Fu il mio avvocato, Maria Pia Vigilante a dire che dovevo consegnare quel materiale per difendere la mia vita, sosteneva che dovevo farlo per proteggere mia madre e mia figlia”.