La Camera ha autorizzato l’arresto di Papa | T-Mag | il magazine di Tecnè

La Camera ha autorizzato l’arresto di Papa

La Lega tiene il punto e non cede alle richieste di Berlusconi e conferma il sì all'arresto del pidiellino

C’è chi la vede come una sconfitta politica e, in particolare, di tutta una linea garantista che ha sempre caratterizzato il Pdl. Il della Camera all’arresto di Alfonso Papa, deputato del Popolo delle libertà coinvolto nell’inchiesta P4, avrà molto probabilmente non poche ripercussioni. Non fosse altro che il voto segreto richiesto dal suo partito e dal gruppo Popolo e Territorio – modalità di voto che avrebbe potuto mettere in salvo Papa – è servito a ben poco. La Lega ha così consumato (l’ennesimo, ultimamente) strappo nei confronti del Pdl, mentre qualcuno pensa allo scontro intestino Bossi-Maroni. Il Senatùr si era espresso a favore dell’arresto nei giorni scorsi per poi ritrattare almeno in parte, lasciando ai suoi la libertà di coscienza (e non a caso dall’opposizione avevano accusato Lega e Pdl di favoritismi, voti di scambio sulla questione rifiuti e su Papa). Il ministro dell’Interno ha però rivendicato la posizione originaria del Carroccio rispondendo ai giornalisti che lo incalzavano: “Siamo stati coerenti”. Successivamente Massimo D’Alema ha stimato il peso di Maroni in una trentina di voti.
I deputati del Pd, come ha spiegato Andrea Sarubbi su Twitter, hanno votato con l’indice della mano sinistra “perché si vedesse quale bottone schiacciavamo”, mentre alcuni leghisti – tra questi il capogruppo Reguzzoni del quale si era inizialmente detto avesse votato contro l’arresto – si sono fotografati al momento di esprimere il proprio parere.
Quasi contemporaneamente al Senato si decideva sulle sorti dell’esponente eletto con il Pd e ora nel gruppo misto, Alberto Tedesco, indagato dalla Procura di Bari nell’ambito della sanità pugliese. Palazzo Madama, anche in questa circostanza con voto segreto, ha respinto l’autorizzazione all’arresto. Tedesco, durante il suo intervento, aveva chiesto all’Aula di esprimersi con voto palese e a favore dei domiciliari. Richiesta accolta dalle opposizioni, ma non dalla maggioranza. Al contrario, a Montecitorio, Papa aveva ribadito la sua estraneità ai fatti: “Non ritengo dover fare appello alla difesa del Parlamento, perché sono innocente ed estraneo nel merito a tutte le accuse. Davanti alla mia coscienza, a Dio, agli uomini, ritengo che la verità non abbia bisogno di difensori, ma si manifesta da sé nel tempo”. Secondo quanto riferito da chi ha avuto occasione di interloquire con lui subito dopo il voto, il premier Silvio Berlusconi (che ha sbattuto il pugno sul tavolo e lasciato l’Aula in fretta e furia insieme ad Alfano) non ha nascosto la sua rabbia (“Una follia per colpirmi”, avrebbe chiosato) notando la discrepanza di trattamento nei confronti di Papa e Tedesco: “Noi siamo dei veri garantisti, e infatti abbiamo votato contro l’arresto di Tedesco. Continueremo sulla nostra linea, anche se quello che è successo oggi è una vergogna”. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha invece osservato come “in altri tempi il richiamo al vincolo di maggioranza avrebbe funzionato, ma adesso è evidente che qualcosa si è rotto”.
A parte qualche momento di tensione in Transatlantico (quasi una rissa tra Enzo D’Anna del Pdl e Angelo Cera dell’Udc), l’emiciclo ha accolto il sì all’arresto di Papa in silenzio. Non un applauso né una qualche forma di esultanza dai banchi dell’opposizione.

 

1 Commento per “La Camera ha autorizzato l’arresto di Papa”

  1. […] del Pdl per valutare se gli esponenti di Pd e Idv, ma anche della Lega Nord, abbiano effettivamente rispettato il voto segreto. “Deve esserci garanzia di un voto segreto, non la parodia di un voto segreto. Senza una […]

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