LA GIUNTA
DELLE FIGURINE
La soluzione escogitata dal Sindaco di Roma, per risolvere l’empasse creata da un ricorso al TAR sul mancato rispetto delle quote-rose ha dell’imbarazzante. Con una tecnica che ricorda lo scambio delle figurine dei calciatori, che ciascun bambino apprende durante le elementari, ha provveduto a sostituire un assessore uomo (con barba) con un assessore donna, pescando la nuova amministratrice nel pacchetto dei personaggi famosi e visibili sui media. Il tema della competenza, del merito, delle deleghe necessarie ad affrontare i problemi che affliggono la città è rinviato a data da destinarsi:
nel frattempo il nodo è sciolto, la giunta, la terza dal 2008, è annunciata con grande clamore perché le donne ci sono e sono in posizioni strategiche, con deleghe importanti, capaci di dare una svolta al governo della città. Le prossime mosse: ideare assessorati dal titolo altisonante affinché altri nomi famosi possano fregiarsi del titolo di assessore; inventare eventi fantasmagorici per candidare Roma a ospitare raduni internazionali capaci di dar lustro alla città; continuare ad aggirare i problemi, ignorando che a Roma nulla è stato fatto per migliorare la qualità della vita, la pulizia della città, il trasporto pubblico, la politica della coesione e della sicurezza. Certo, man mano che il tempo passa le cose si complicano: molte carte sono già state giocate, con risultati scarsi. Il Gran Premio di F1 è sfumato, le corse delle bighe non hanno riscosso un grande successo planetario, la demolizione dell’Ara Pacis è stata annullata, il parco a tema (tanto caro all’assessore uscente) è collocato nel cassetto in basso a destra, … .