L’informazione che viaggia su Twitter
Quello che segue non è il solito pezzo sui social network e su come internet stia cambiando il giornalismo. Ne parlano già in tanti, ne abbiamo scritto abbastanza anche noi. In questo articolo vogliamo piuttosto sottolineare un dato di fatto, vale a dire l’imprescindibilità dei nuovi strumenti che corrono in aiuto dei professionisti dell’informazione. Il che denota, di per sé, un mutamento in essere.
Durante le proteste nordafricane e nei giorni dei primi bombardamenti in Libia molti giornalisti (tra questi Andy Carvin, responsabile social media della Npr) hanno dedicato molto del loro lavoro alla ricerca di notizie e aggiornamenti “twittati” direttamente dai luoghi in cui si susseguivano i vari eventi. Restando alla più stretta attualità, altrettanto ha fatto Ketil Stensrud, giornalista sportivo norvegese, il quale dopo gli attacchi a Oslo di venerdì ha garantito, sempre su Twitter, un costante flusso di informazioni sugli sviluppi della strage ad opera di Breivik e traducendo in inglese i vari notiziari. Questo modo di creare un tutt’uno nel sistema informativo (interazione cittadini-professionisti) sta riguardando anche l’ Italia. L’Agi, ad esempio, sta rilanciando da alcuni giorni questo messaggio: “Sei testimone di un evento? Vuoi segnalare una notizia? Invia un tweet a @Agenzia_Italia con il tag #DilloAdAGI. La tua notizia farà notizia”.
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