Crisi, Moody’s declassa il rating sul debito italiano
Dopo l’inaspettato declassamento di Standard & Poor’s è giunto anche quello di un’altra agenzia di rating, Moody’s. Che stavolta era atteso. Già a giugno Moody’s aveva messo sotto osservazione l’Italia in vista di un possibile taglio del rating sul debito. Il declassamento (da Aa2 a A2, outlook negativo), spiega l’agenzia in una nota, è dovuto “ai rischi derivanti dalle incertezze economiche e politiche” e “all’aumento dei rischi al ribasso per la crescita economica e all’indebolimento delle prospettive globali. Dubbi non mancano sul raggiungimento degli obiettivi di consolidamento fiscale: “Dato che oltre metà delle misure di consolidamento fiscale sono basate su un aumento delle entrate i piani sono vulnerabili rispetto all’elevato livello di incertezza sulla crescita economica in Italia e nel resto dell’Ue. Inoltre può essere difficile raggiungere un consenso politico su tagli alla spesa aggiuntivi. Di conseguenza, potrebbe essere complesso per il governo generare gli avanzi primari necessari per porre il rapporto tra debito e Pil e il peso degli interessi su un solido trend al ribasso”.
“Oltre a porre un rischio per la forza finanziaria dell’Italia – osserva ancora Moody’s –, il non riuscire a rispettare gli obiettivi fiscali e di debito potrebbe aumentare la suscettibilità del paese a shock sui mercati finanziari”. Tuttavia “il rischio di default dell’Italia è remoto” sebbene “la vulnerabilità di questo Paese sia aumentata”.
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