Pdl, Berlusconi “sussurra” il passaggio di consegne
Silvio Berlusconi prepara l’annuncio della non-ricandidatura alle prossime Politiche. Nel Popolo della libertà, infatti, si sta preparando il terreno per organizzare le Primarie e dare una svolta nel partito, ripulendone l’immagine di soggetto padronale. La decisione del Cavaliere sull’uscita di scena è stata ventilata da alcuni inossidabili berlusconiani come Osvaldo Napoli e Gaetano Quagliariello, rispettivamente vicepresidente dei deputati e vicepresidente dei senatori del Pdl. Entrambi, nel corso di una trasmissione radiofonica, hanno parlato di un presidente del Consiglio “stanco”. Un’altra conferma è giunta dal rivale interno Roberto Formigoni nell’ultima puntata di Ballarò. La strategia di comunicazione, pertanto, sembra seguire una direzione precisa: far circolare prima tra gli addetti ai lavori la voce del passaggio di consegne per poi provvedere all’ufficializzazione della decisione. La tecnica comunicativa assomiglia a un “sussurro” nell’attesa di individuare il momento opportuno per “urlarlo” in pubblico. Cercando di trarne benefici in termini elettorali.
L’obiettivo del presidente del Consiglio è di giungere a fine legislatura per presentarsi agli italiani come un simbolo di stabilità politica, nonostante le tante defezioni, in primis la scissione di Fini. Inoltre, Berlusconi vuole tenere il timone del governo in questa fase acuta della crisi economica per valorizzare successivamente l’immagine di una guida capace di salvare l’Italia dal default, nonostante i “complotti”.
Al di là di alcuni passaggi, leggibili in filigrana, c’è un altro dato da tenere in considerazione: la campagna tesseramento avviata dal Pdl con il segretario Angelino Alfano iperattivo. L’ex ministro della Giustizia, erede designato del Cavaliere, sta provando a costruirsi un profilo da leader per proporsi alle Primarie non solo come il delfino di Berlusconi, ma nel ruolo di tessitore politico in grado di riordinare un Popolo della libertà allo sfacelo. Il segretario, dunque, punta alla “normalizzazione soft” dell’ex partito di plastica appartenente al Padrone Unico, sfidando i frondisti Formigoni e Alemanno.