Fiducia, Tecnè: la piazza e il palazzo incalzano il Cavaliere
Gli indignatos accampati a Montecitorio e le fronde interne incalzano il premier alla vigilia del voto di fiducia domani alla Camera. In Transatlantico ci si domanda se i Cavaliere abbia ancora il suo tocco magico per raccogliere consenso tra gli scranni della maggioranza e tra i suoi elettori. Dall’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto realizzato da Tecnè, istituto di ricerca politica e sociologica, nel PdL si registra una flessione del 2% da luglio 2011, ma se si raffronta il dato con le ultime elezioni politiche emerge un distacco di quasi 13 punti percentuali ( dal 37,4% del 2008 al 24,5% del settembre 2011), anche considerando l’asse PdL + Lega l’attuale maggioranza senza rimpasti, non avrebbe i numeri per governare ( 45,7% raccolto nelle politiche 2008 contro il 37,4% registrato oggi).
Spostandosi all’opposizione, si registra una battuta d’arresto nella crescita del Pd a vantaggio di IdV e Sel (28% contro il 29,5% di luglio), ma il Pd si conferma comunque primo partito.
Nel complesso si consolida lo scarto del centro sinistra (Pd, Idv, Sel, Ps, Federazione della Sinistra, Radicali) sul centro destra (Lega, PdL, La Destra) con un + 12,5%.
In piazza intanto si respira il dissenso, come negli episodi di Roma, Napoli e Bologna ieri. “In questo momento la crisi economica e la crisi politica si avvitano su se stesse – spiega Carlo Buttaroni, sociologo e Presidente di Tecnè – c’è una corrispondenza tra comportamento elettorale e malcontento nella società, all’aumento del disagio si registra un aumento dell’area del non voto e contestuale una crescita di quei partiti che non rappresentano un’opzione di governo del paese”.