Governo, sui licenziamenti facili c’è il no dei sindacati
“Per quanto ci riguarda abbiamo presentato un pacchetto di proposte per la ristrutturazione di certi nostri settori e per dare impulso alla nostra economia e sono state accolte positivamente. Confermeremo successivamente un elenco completo delle date entro cui prevediamo che il nostro Parlamento possa approvare queste riforme. Sono vari disegni di legge, uno per ogni singolo settore. Se non rispettassimo gli impegni non saremmo ulteriormente credibili. Invece, come sempre, l’Italia manterrà gli impegni come quelli precedentemente assunti, anche questa volta”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è raggiante per il parere favorevole espresso dai partner europei in merito alla lettera di intenti presentata a Bruxelles.
Tuttavia in Italia le opposizioni sembrano averla presa diversamente (“Non c’è nulla di serio”, ha detto Bersani; “Il libro dei sogni”, l’ha invece definita Casini).
Inoltre i sindacati non hanno gradito la possibilità per le aziende di poter licenziare più agevolmente: “Così facendo si attaccano solo i più deboli: permettere i licenziamenti per motivi economici è solo uno specchietto per le allodole per le imprese. Il risultato è istigare le persone alla ribellione”, ha chiosato il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, interpellato da Sky.