Dalla cucuzza alla zucca: il lungo viaggio di Halloween
Testa che non parla si chiama cucuzza, tuonava mia madre con il suo accento palermitano. Per chi non fosse avvezzo alla trinagria, dicesi cucuzza la zucca. Ovvero “chi si ostina a non comunicare agli altri i propri disagi è uno zuccone”. L’ortaggio arancione, non solo nel mio dialetto, ma in generale nella lingua italiana è associato a chi ha poca testa, o si applica poco. Forse è per questo che fatichiamo a vederla come un oggetto magico e anche un po’ macabro.
Ma a me le zucche piacciono, trovo che ispirino la creatività. Se è vero, come dice la Coldiretti, che gli oltre nove milioni di appassionati di Halloween spenderanno un po’ meno quest’anno, il fatturato complessivo resta su cifre elevate: 360 milioni di euro tra dolcetti e cioccolata, zucche, costumi e cene. Le vendite delle zucche si preannunciano però fiacche, nonostante i prezzi sui campi si siano mantenuti stabili. Forse qualche eccezione dovrebbe esserci per le zucche decorative che potrebbero segnare una leggera crescita (tra l’1 e il 2 per cento).
Nel resto del mondo si scatenano in questi giorni i concorsi di arte dell’intaglio dove artisti si cimentano in vere e proprie sculture gotiche fatte di ortaggi. Girando in rete si trovano quelle goliardiche e divertenti (http://www.home-designing.com/2009/10/crazy-cool-halloween-pumpkins) per finire con quelle irriverenti, come la zucca cotonata con la faccia del toy boy musicale del momento, Justin Bieber.
Ma se si vuole vedere la zucca più grande del mondo bisogna andare al Botanical Garden di New York dove è presente la creazione di Ray Villafane, secondo il Wall Strett Journal “Il Picasso delle zucche”.
Nella società 2.0 però non potevano mancare le “zucche digitali”, cioè le app sul tema. La Apple sforna quella della Lego, per costruire la tua zucca di mattoncini. Android propone una serie di giochi dove le zucche sono protagoniste. E poi c’è Google, come ogni anno farà apparire il doodle a tema alla mezzanotte del 30 ottobre, e nel Chrome Web Store propone applicazioni per trovare feste e costumi nella tua città e ricette sul tema.
Avrà a che fare con una voglia di esorcizzare questo periodo nero, senza dubbio pesa la nostra anglofilia, ma è certo che Halloween si sta affermando come una ricorrenza amata dagli italiani, grandi e piccini. Nonostante gli anatemi ecclesiastici, scatenatesi come ogni anno su giornali e tv e quest’anno chiaramente anche sui social network. E se alla fine ci è rimasto il dubbio di capire che c’entrano le zucche con la notte delle streghe, non posso che concludere consigliando di leggere l’inquietante storia di Jack O’Lantern.