Un’occasione di rinsavimento, che non venga sprecata
Furbi e ipocriti, troppi paraocchi
Di Angelo Panebianco
Eurolandia, l’Europa monetaria, è due cose contemporaneamente. È, prima di tutto, un tassello di quella costruzione europea che fu il frutto di una intuizione, oggi più valida che mai, dei padri fondatori: nell’epoca del gigantismo delle potenze, quelle già emerse e quelle emergenti (Stati Uniti, Cina, India, Brasile, Russia e domani altre ancora), i vecchi Stati nazionali europei, singolarmente presi, non hanno più né taglia né risorse economicamente e politicamente sostenibili. Solo il futuro ci dirà se fu saggio o no dare vita all’euro prima di aver messo in piedi un governo europeo dell’economia. Ma una cosa è sicura: se crollasse l’euro il contraccolpo manderebbe in pezzi l’Unione Europea, azzererebbe sessant’anni di integrazione. Mario Monti, sul Corriere di ieri, ha ricordato a Berlusconi quanto sia essenziale anche per noi che quella impresa collettiva non fallisca.
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