Governo, Casini: “Così non si può andare avanti”
“Non chiediamo posti o ministeri ma chiediamo e offriamo la nostra disponibilità al sacrificio nazionale per riscattare l’onore dell’Italia e degli italiani”. Così il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, domenica, alla convention del Terzo Polo.
“Noi – ha spiegato Casini – siamo nel Ppe, da sempre antagonisti della sinistra, ma dobbiamo essere onesti, ragazzi: la sinistra ieri ha detto, quando potrebbe avere un interesse elettorale a chiedere solamente le elezioni, che sono disponibili. E allora pensare a un governo che emargini una parte del mondo politico più direttamente rappresentativo del mondo operaio e sindacale significherebbe essere irresponsabili. Non si fanno sacrifici agitando la contrapposizione sociale o dividendo i lavoratori, perché quelle forze vanno coinvolte. Sarebbe autolesionista cercare divisioni. Né si può fare un governo di risanamento nazionale senza la destra che ha vinto le elezioni. Non posso credere che Berlusconi preferisca una rovinosa sconfitta elettorale per poi essere additato come responsabile del disastro, ben oltre le reali responsabilità. Perché poi tutto sarà fatto ricadere su chi oggi è a Palazzo Chigi. Abbiamo la guida del Capo dello Stato, la consapevolezza, la forze sociali che tutte ci chiedono uno sforzo di coesione nazionale, e ce lo chiede anche l’Europa che non complotta contro di noi. Casomai sghignazza, ma noi vogliamo ridare l’onore all’Italia”.
Dunque, ha concluso il leader dell’Udc, anche se si arrivasse “a 316 voti di maggioranza”, martedì sul rendiconto, “a che cosa servirebbe? Così non si può andare avanti”.