The day after. Berlusconi, un uomo un brand
Che lo critichi o lo osanni, la stampa lo ama. Lui, il Premier campeggia anche nel giorno più difficile del suo governo sui titoli di tutte le maggiori testate nazionali. Dopo settimane in cui il punto interrogativo sembrava farla da padrone nelle pagine politiche, complice forse la poca fantasia dei titolisti, oggi sette degli undici quotidiani nazionali citano “Berlusconi” nel titolo di apertura . E l’immagine del Premier, in scatti più o meno benevoli, è praticamente ovunque, per motivi diversi solo il Sole 24 ore e il Giornale non riportano la foto dell’uomo solo al comando.
Nonostante già questi numeri siano impressionati per una democrazia, è il web a dare la misura della vera potenza di fuoco del brand Berlusconi: solo nella giornata di ieri sono stati pubblicati o ripresi o rilanciati circa 800 articoli. Googolando “Berlusconi” però il numero di risultati è impressionante: 1 miliardo. Una rock star, altro che.
Un uomo un aggettivo: con “berlusconiano” si trovano circa 2.480.000 risultati, mentre superlativo e diminutivo non producono effetti in rete, berlusconone e berlusconino sono assenti, ma d’altronde il soggetto non ha problemi di autostima. Il “Berlu” si riprende come sostantivo: le “berlusconate” in rete sono a 54.500. Infine come gerundio il fondatore di Forza Italia non è male, “berlusconando” genera 4.390 risultati
Per “berlusconoide” ci sono infine 6.250 risultati, ma Silvio non ti offendere, il berlusconoide è un tipo di magnete.