Quel servilismo mediatico nei confronti di Monti che a Travaglio non piace
La premessa pare doverosa: “Non ce l’abbiamo con Mario Monti, anzi”. Tuttavia Marco Travaglio nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano osserva come i giornali (il riferimento è soprattutto a La Stampa e a Repubblica) siano servili nei riguardi del nuovo premier. “Ieri Repubblica – ricorda Travaglio – si è sentita in dovere sentita in dovere di comunicarci che domenica, dopo la Santa Messa e ‘gli applausi a più riprese dei romani’, il premier e gentil consorte Elsa ‘hanno visitato la mostra di Lippi e Botticelli pagando regolarmente il biglietto, tenendosi spesso sotto braccio’ e, udite udite, rivolgendo ‘diverse domande alla guida’. Niente autoblu, ‘per non arrecare disturbo alla popolazione’: ‘Un messaggio politico, un gesto simbolico e anche un atto di coraggio personale”.
Insomma, afferma Travaglio, “ora tutti montani. Almeno Berlusconi i servi li aveva in casa e li pagava apposta (anzi li paga ancora): quelli di Monti e del suo governo tecnico, invece, sono servi volontari, gratuiti, felici: lo leccano anche se lui non vuole e manco li conosce”.