Marchionne: “Si può decidere di lasciare l’Italia”. Poi la Fiat smentisce
“Fiat è una multinazionale e pertanto può decidere di lasciare l’Italia e investire altrove. Il fatto è che un operaio su dieci vuole condizionare l’andamento dell’azienda. La Fiat non può essere la vittima di questa minoranza. Non si può investire così, parliamo di miliardi di euro di investimenti, non di aprire un supermercato. Possiamo lasciare l’Italia. Siamo una multinazionale e abbiamo attività in tutto il mondo. Potremmo andare avanti anche senza l’Italia. Chi pensa di poter condizionare la Fiat, si sbaglia alla grande”.
Lo ha dichiarato giovedì l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, intervenendo ai microfoni di Radio 24 a margine di una conferenza organizzata a Washington dal Council for the United States and Italy.
Ma riguardo la frase incriminata (“La Fiat può decidere di lasciare l’Italia”) è poi intervenuto il gruppo che in una nota ha smentito quanto riportato dalle agenzia di stampa: “Le dichiarazioni dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, riportate oggi da alcune agenzie di stampa riprendono in modo parziale e arbitrario alcune frasi pronunciate ieri a Washington alla presenza di numerosi giornalisti italiani tra i quali il corrispondente di Radio24. Il dottor Marchionne – prosegue la nota – rispondendo a una domanda del giornalista di Radio24 che conteneva le parole ‘lasciare l’Italia’ ha testualmente affermato ‘la Fiat è una multinazionale. Gestiamo attività in tutte le parti del mondo. Abbiamo attività economiche e industriali al di fuori dell’Italia. Vendiamo macchine in Brasile, in Cina, in America, in Messico. La cosa importante è la sopravvivenza della Fiat che non può essere messa in discussione. Ci abbiamo messo otto anni per rimetterla in piedi. Abbiamo creato un’alternativa con Chrysler e non possiamo metterla in dubbio. Chiunque pensa di condizionare la Fiat si sbaglia. In estrema sintesi – conclude la Fiat – il dottor Marchionne non ha ma parlato di lasciare l’Italia”.
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