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Istat: ecco come cambiano le attività nel tempo libero

I risultati della terza rilevazione multiscopo sull’uso del tempo condotta tra il 2008 e il 2009 (intervistando un campione di 40.944 individui che hanno descritto in un diario le loro attività quotidiane), confrontati con i risultati della rilevazione 1988-1989 mostrano l’evoluzione nel modo in cui i cittadini organizzano la propria giornata.
Negli ultimi vent’anni si è contratto il tempo dedicato dagli studenti all’istruzione e alla formazione (19′ in meno al giorno) e quello dedicato alle attività fisiologiche, cioè al sonno, al mangiare e alla cura di sé (16′ in meno), mentre è aumentato il tempo libero (33′ in più) e quello dedicato agli spostamenti (23′ in più). E’ quanto emerge dall’ultima rilevazione Istat.
Nello stesso periodo – fa sapere ancora l’Istat – per gli occupati è aumentato il tempo di lavoro (12′ in più) e per gli spostamenti (17′ in più), mentre è diminuito il tempo per attività fisiologiche ed e rimasto stabile il tempo libero. Per gli uomini a contrarsi è principalmente il tempo dedicato alle attività fisiologiche (35′ in meno), per le donne il lavoro familiare (40′ in meno). Per gli anziani è cresciuto il tempo libero di 40′, mentre è diminuito il tempo per le attività fisiologiche.
Nel 2008-2009 il 51,7% del giorno medio settimanale degli anziani è dedicato alle attività fisiologiche, contro il 47,5% di quello degli studenti e il 44,9% di quello degli occupati.

La disponibilità di tempo libero è più elevata per gli studenti (5h51′) rispetto alle studentesse (4h56′): queste impiegano 1h11′ del loro tempo nel lavoro familiare, contro i 24′ degli studenti. Lo stesso avviene per gli occupati e per gli anziani: gli uomini dispongono di 4h00′ di tempo libero e svolgono lavoro familiare per 1h14′, contro le 3h13′ di tempo libero e le 3h39′ di lavoro familiare delle donne; tra gli anziani, la distanza tra i sessi nel lavoro familiare è elevata (4h52′ per le donne e 2h32′ per gli uomini), così come per il tempo libero (6h06′ per le donne e 7h31′ per gli uomini).

Per gli studenti, il 22,7% di un giorno medio feriale è occupato dalla frequenza scolastica e dallo studio. Per gli occupati il 29,5% del giorno medio feriale è destinato al lavoro, quota che si riduce al 13,6% del sabato e al 5,1% della domenica. Le lavoratrici svolgono più lavoro familiare il sabato (4h33′) e la domenica (4h01′) che in un giorno feriale (3h24′): per questo il loro tempo libero cresce di meno nel week end. Per gli anziani, i giorni lavorativi e il sabato sono giornate più simili, mentre la domenica vede una dilatazione sia del tempo libero (47′ in più) sia di quello dedicato alle attività fisiologiche (22′ in più).
Nel corso della giornata per le lavoratrici il tempo per il lavoro familiare cresce nel pomeriggio fino a dopo cena; solo dopo le 21:00 le donne che svolgono attività di tempo libero superano quelle impegnate nel lavoro familiare.
Guardare televisione e video è la principale attività del tempo libero per tutti. Nel corso di vent’anni il tempo dedicato ad essa è rimasto stabile per gli occupati, in diminuzione per gli studenti (6′ in meno) e in aumento per gli anziani (13′ in più).
Per gli studenti nello stesso periodo è diminuito di 21′ il tempo dedicato alle attività all’aperto, è aumentata la socialità (25′ in più) e l’uso di pc e internet (raddoppiato rispetto al 2002). Per gli occupati e gli anziani è aumentato il tempo destinato al riposo (13′ in più per i primi e 34′ in più per i secondi).
Le donne sono penalizzate nel tempo libero. Non riescono a svolgere le attività del tempo libero come gli uomini, neanche se a questo si aggiunge il tempo dedicatovi in contemporanea ad altre attività.

 

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