Manovra, Visco: “Aumento della pressione fiscale fino al 45% del Pil”
“Per la necessità di ridurre l’indebitamento netto in tempi brevi, la correzione è per la maggior parte affidata a maggiori entrate. Ne conseguirà un ulteriore aumento della pressione fiscale, fino a circa il 45% del Pil”. A riferirlo è stato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante la sua audizione alla Commissione Bilancio della Camera.
“Le misure di bilancio contenute nel decreto – ha aggiunto Visco – hanno effetti restrittivi sul Pil stimabili in mezzo punto percentuale nel prossimo biennio. L’impatto potrebbe essere in larga parte compensato se il calo dei rendimenti sui nostri titoli decennali osservato nei giorni immediatamente successivi all’emanazione del decreto si confermasse e si estendesse all’intero arco della curva per scadenza.
Le manovre varate a luglio, agosto e dicembre dimostrano la determinazione dell’Italia a riequilibrare durevolmente i conti pubblici, rendono possibile conseguire gli obiettivi annunciati: il pareggio dei conti nel 2013 resta il punto di riferimento della politica di bilancio”.
“L’evasione – ha aggiunto infine il governatore della Banca d’Italia – rappresenta il maggiore ostacolo. Una riduzione dell’area di evasione facilita la definizione di interventi a favore dei cittadini con redditi modesti e può consentire una diminuzione in prospettiva della concentrazione del carico fiscale”.