Berlusconi, ritorno con “vendetta”
Contro il governo tecnico, contro l’Europa e anche contro Bossi. Silvio Berlusconi irrompe sulla scena con una frenesia da campagna elettorale, che rinsalda la sua leadership nel Popolo della libertà. Il Cavaliere, infatti, ha atteso le prime difficoltà di Mario Monti per lanciare affondi, preconizzando addirittura una possibile fine anticipata della legislatura. Ed è tornato alle origini rivoluzionarie con interventi di rottura rispetto al dibattito politico in corso.
La strategia di comunicazione, dunque, diventa aggressiva verso il presidente del Consiglio, alle prese con malumori sparsi nei partiti e con l’opinione pubblica irritata dall’arrivo di nuove tasse. Le posizioni anti-governative puntano a mantenere la distanza dai sacrifici imposti dall’esecutivo dei professori. Il “sì” alla manovra è stato presentato come una necessità di fronte alla crisi internazionale e alla pressione costante sui titoli italiani. In tale scenario, Berlusconi ha comunque rilanciato l’offensiva contro l’Europa, plaudendo alla scelta di Cameron di non entrare nell’unione fiscale. Frasi che rappresentano il preludio a una campagna elettorale “anti-europeista” per provare a conquistare l’elettorato deluso dalla gestione dell’Ue.
La novità, però, è la polemica con “l’amico” Bossi. Il numero uno della Lega ha iniziato uno scontro d’immagine verso il vecchio alleato: l’obiettivo è di recuperare gli elettori settentrionali, che non apprezzano il sostegno del Popolo della libertà alla soluzione tecnica. Una strategia che risulta funzionale pure per il voto alle amministrative, in programma nella prossima primavera. Il Cavaliere, insomma, ha preparato le contromosse, sfruttando anche la fase di “decantazione” che gli ha garantito una certa lontananza dalla scena politica. Perciò si presenta con una presisa strategia per le elezioni. Quelle Politiche.