Codacons. Sono positivi i dati Istat su rapporto tra deficit e Pil
In un comunicato stampa diffusa dal Codacons si legge: “Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, nei primi nove mesi 2011 il rapporto tra deficit e Pil è stato pari al 4,3%, il miglior dato dai primi nove mesi del 2008. Nel terzo trimestre 2011 il saldo primario è risultato positivo e pari a 6.615 milioni di euro.
Per il Codacons si tratta di dati positivi, che però risultano viziati dal fatto che l’Italia continua a non crescere. Il saldo primario, ad esempio, scende nel rapporto con il Pil dall’1,8% del secondo trimestre all’1,7% del terzo trimestre. L’associazione di consumatori ricorda che nel periodo luglio-settembre 2011 si era registrato il primo dato negativo del Pil dal quarto trimestre 2009.
Insomma, per risanare i conti non basta continuare a tassare gli italiani, ormai ridotti sul lastrico, ma occorre che si investa sulla crescita, crescita impossibile fino a che si bloccano le indicizzazioni di dipendenti pubblici e pensionati, infiammando congiuntamente i prezzi con 5 aumenti delle accise sui carburanti in un anno e rialzi dell’Iva.
I dati resi noti oggi dalla Confcommercio sui consumi in calo dimostrano che non potrà esserci una crescita del Pil fino a che non si salvaguarderà la capacità di spesa delle famiglie italiane, cosa possibile o con una politica dei redditi o con una riduzione dei prezzi, realizzabile anche con un aumento della concorrenza.
Per questo il Governo Monti deve porre la fiducia sul provvedimento relativo alle liberalizzazioni e deve intervenire non solo su farmacie e taxi, ma sui settori chiave che stanno mandando a picco i bilanci delle famiglie italiane: banche, assicurazioni, luce, gas, carburanti, telefonia.
Se, poi, come richiesto da alcuni esponenti politici, il Governo decidesse di sentire le categorie interessate, come già previsto per la riforma del mercato del lavoro, sarebbe vergognoso limitarsi a convocare le lobby che vogliono solo difendere i loro privilegi e non anche i rappresentanti dei consumatori”.