Milano, cittadinanza onoraria a Saviano: “Da qui resistenza alle mafie”
“Di tutte le cose che mi potevano capitare nella vita, non immaginavo un giorno di diventare milanese”. Così Roberto Saviano dopo il conferimento della cittadinanza onoraria di Milano avvenuto mercoledì a Palazzo Marino alla presenza del sindaco Giuliano Pisapia.
La Lega Nord, come aveva già ampiamente anticipato, ha disertato l’incontro. “Non è che tutti hanno condiviso – ha commentato Saviano durante il suo intervento – la scelta di farmi diventare milanese. Quando ho letto il comunicato di un dirigente della Lega che diceva che non avrebbe partecipato alla cerimonia non mi sono stupito, mi è parso un gesto coerente. Lo ringrazio, perché quando si difende Cosentino è molto difficile stare qui. O forse la motivazione è un’altra – ha aggiunto Saviano: tempo fa la Lega propose vagoni della metropolitana solo per milanesi. Oggi io potrei entrare, e forse è il fastidio più grande: questo napoletano adesso ufficialmente milanese”.
Riguardo alle sue denunce di infiltrazioni mafiose al Nord, Saviano ha osservato: “È da qui, da Milano che la resistenza alle organizzazioni criminali può partire, ancor più che dal Sud. Qui, questa battaglia contro le mafie non ha un sapore solo morale o civile. Qui questa battaglia ha un significato centrale. Mi è successo di scontrarmi contro una opinione che non credevo così forte, che raccontare di mafia al nord potesse offenderlo, come se di trattasse di dare del mafioso al nord. Raccontare della mafia non vuol dire diffamare ma dare strumenti per capire e difendersi. Tanti scriveranno sulla mafia al nord, ma non si è riusciti a superare quella linea ombra davanti alle mie affermazioni”.