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Gli Opg: la fine di un orrore

di Fabio Germani

All’interno del decreto contro il sovraffollamento delle carceri licenziato mercoledì dal Senato è contenuto un emendamento che prevede la soppressione degli Opg, ovvero degli ospedali psichiatrici giudiziari. Di fatto il provvedimento accelera quanto già previsto dal “programma di superamento graduale degli Opg” del 2008. La materia è complessa poiché riguarda alcuni casi specifici.
Le strutture sono a Castiglione delle Stiviere, Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto e ospitano circa 1.500 internati. Le categorie giuridiche variano dai soggetti prosciolti in sede processuale per infermità mentale e ritenute socialmente pericolose fino ai cosiddetti “provvisori”, vale a dire gli imputati in qualsiasi grado di giudizio a cui viene sottoposta tale misura in considerazione della presunta pericolosità sociale.
In riferimento al 2010 è risultato che gli internati negli Opg presentano un tasso di suicidi (0,11), di tentati suicidi (2,40) e di atti di autolesionismo (9,82) più alto rispetto ai detenuti condannati e agli imputati. Nel 2011, invece, l’associazione Ristretti Orizzonti ha registrato sette casi di suicidi negli ospedali psichiatrici giudiziari.
La commissione parlamentare di inchiesta sul Servizio sanitario nazionale guidata dal senatore del Pd, Ignazio Marino (che rilevò le pessime condizioni degli Opg), ha evidenziato come la fattispecie sia rimasta esclusa dalla riforma Basaglia (che permise la chiusura dei manicomi) in quanto fu proposta una distinzione tra i malati mentali ordinari e quelli autori di reati.
Il decreto presentato dal ministro della Giustizia, Paola Severino, prevede che i detenuti psichiatrici dovranno essere affidati a strutture a carattere ospedaliero secondo il Servizio sanitario delle Regioni.
“Gli Opg – si legge nell’appello del comitato StopOpg – rappresentano un vero e proprio oltraggio alla coscienza civile del nostro Paese, per le condizioni aberranti in cui versano 1.500 nostri concittadini, 350 dei quali potrebbero uscirne fin da ora. L’Ospedale psichiatrico giudiziario è istituto inaccettabile per la sua natura, per il suo mandato, per la incongrua legislazione che lo sostiene, per le sue modalità di funzionamento, le sue regole organizzative, la sua gestione.
La sua persistenza – prosegue il testo – è frutto di obsolete concezioni della malattia mentale e del sapere psichiatrico, ma soprattutto di una catena di pratiche omissive, mancate assunzioni di responsabilità e inappropriati comportamenti a differenti livelli.
Al VI° Forum salute mentale (Aversa gennaio 2011) abbiamo denunciato le omissioni e la mancata assunzione di responsabilità da parte dei decisori politici (governo e Regioni), delle Aziende sanitarie locali e di molti Dipartimenti di Salute Mentale. Ciò è ancor più grave a tre anni dalla emanazione del DPCM 1.4.2008, che dispone la presa in carico degli internati negli Opg da parte dei dipartimenti, e dopo le sentenze della Corte costituzionale, del 2003 e 2004, che hanno spalancato possibilità di trattamenti alternativi all’Opg in ogni fase. Riteniamo sia improcrastinabile porre fine allo scandalo degli Opg – conclude il comitato – e che sia possibile farlo all’interno dell’attuale normativa. Perché, come afferma la nostra Costituzione, ‘la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana’”.

 

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