Michelangelo e Raffaello, artisti che hanno fatto grande il 500 romano | T-Mag | il magazine di Tecnè

Michelangelo e Raffaello, artisti che hanno fatto grande il 500 romano

di Stefano Di Rienzo

Attualmente a Roma si sta svolgendo a Palazzo Sciarra una mostra su due grandissimi artisti del 500, Michelangelo e Raffaello, dal titolo Il Rinascimento a Roma nel segno di Michelangelo e Raffaello (fino al 12 febbraio 2012), organizzata dalla Fondazione Arte Roma Musei in collaborazione con Arthemisia Group.
La mostra deve considerarsi un continuum della precedente esposizione dedicata al risveglio quattrocentesco della città intitolata Il 400 a Roma. La Rinascita delle arti da Donatello a Perugino voluta dal presidente della Fondazione Roma, Emanuele Francesco Maria Emanuele e curata da Marco Bussagli e  Claudio Strinati con il coordinamento di Maria Grazia Bernardini. Anche questa esposizione è stata voluta fortemente dal presidente della Fondazione Roma e curata dalle stesse persone che hanno sancito il successo della precedente. Nel segno di Michelangelo e Raffaello è un’esposizione che mira a raccontare uno dei momenti più alti della storia artistica della città eterna: l’arte del 500, dall’alto Rinascimento della Roma di papa Giulio II (1503-1510) e Leone X (1513-1521) e dei due massimi artisti Michelangelo e Raffaello, fino all’arte dei decenni successivi che declina verso un’astrazione della forma più elegante e decorativa per arrivare all’epoca della morte di Michelangelo (1564). Il fortunato avvicendarsi al soglio pontificio di illustri e grandi mecenati quali Giulio II Della Rovere, Leone X e Clemente VII de Medici, Paolo III Farnese e la concomitante presenza a Roma di Michelangelo e Raffaello furono la spinta propulsiva del 500. Per illustrarlo è stato selezionato un nucleo straordinario di oltre 180 opere, tra sculture, dipinti, disegni, incisioni e medaglie provenienti da importanti istituzioni museali italiane e straniere oltre ai maggiori Musei romani,i Musei Vaticani, la Galleria degli Uffizi, il Museo Nazionale del Bargello a Firenze, la Pinacoteca Nazionale di Capodimonte di Napoli, il Kunsthisrisches Museum di Vienna, l’Hermitage di San Pietroburgo, l’Albertina Museum di Vienna e la Royal Library di Londra. Per introdurre il visitatore nel clima suggestivo del Rinascimento a Roma sono esposti capolavori di Raffaello quali l’Autoritratto e il Ritratto di Fedro Inghirami e di Michelangelo quale l’Apollo-Davide proveniente dal Museo Nazionale del Bargello con accanto capolavori antichi, (come la Statua di Afrodite accovacciata di Palazzo Altemps e il Dionisio di Eros del Museo Archeologico di Napoli che apparteneva alla collezione Farnese) che dialogano con opere moderne, ciò vuole testimoniare come l’antico favorì il momento artistico cinquecentesco divenedo fonte di ispirazione e di emulazione. Dopo una breve introduzione generale alla mostra, il percorso si dirama in sette sezioni che raccontano la storia del 500 attraverso le opere degli artisti che vi hanno operato e i vari papi che agirono da committenti e che hanno contribuirono a far rinascere Roma dopo il Sacco del 1527.

La prima sezione. La Roma di Giulio II (1503-1510) e Leone X (1513-1521), documenta lo sviluppo e lo splendore di Roma con piante, progetti per chiese e palazzi (Cappella Sistina,Stanze di Raffaello, Loggia di Psiche a Villa Farnesina) nonché la presenza a Roma di Raffaello, Michelangelo insieme ad altri pittori come Giulio Romano, Sebastiano del Piombo, Baldassarre Peruzzi, Parmigianino, Polidoro da Caravaggio, Benvenuto Tisi detto il Garofalo.

La seconda sezione. Il Rinascimento e il rapporto con l’Antico, documenta il rapporto tra Roma e l’Antico che ha costituito motivo d’attrazione per artisti, letterati e mercanti dal Medievo all’Età moderna.

La terza sezione. La Riforma di Lutero e il Sacco di Roma, documenta l’evento tragico che colpì la città il 5 maggio 1527 che vide la città messa a ferro e fuoco dalle truppe imperiali di Carlo V scuotendo l’Europa e fu conseguenza di una crisi politica e religiosa. La sezione ha come protagonista “il ritratto di Martin Lutero” realizzato da Lucas Cranach.

La quarta sezione. I Fasti Farnesiani. La sezione ha come protagonista i ritratti di Paolo III Farnese (1534-1549) che documentano lo sviluppo prodotto dell’attivita privata e pubblica, a cui si deve aggiungere il definitivo conferimento dell’incarico a Michelangelo per il “Giudizio Universale”.La novità presentata in mostra, è costituita dalla presenza di un testo edito a Roma nel 1506, il “Iudicim Dei de vivis et mortuis” di Giovanni sulpicio Verolano restaurato per l’occasione che va considerato la principale fonte letteraria dell’affresco.

La quinta sezione. La Basilica di S. Pietro, documenta la più grande impresa architettonica della città, in cui il pezzo di maggiore impatto è senz’altro il modello ligneo dell’abside di San Pierto. Naturalmente molte altre sono le opere che documentano questa straordinaria impresa: medaglie, libri a stampa, disegni, piante come quella celeberrima disegnata e acquerellata da Donato Bramante su pergamena (Firenze, Uffizi), che costituisce l’idea di come doveva essere la Basilica alla cui realizzazione,lavorarono Raffaello, Baldassarre Peruzzi, Antonio da Sangallo il Giovane, Michelangelo, Pirro Ligorio e il Vignola come archidetti della fabbrica.

La sesta sezione. La maniera a Roma a metà del 500, porta a compimento l’assunto critico della mostra, documentando gli insegnamenti di Michelangelo e Raffaello che furono assorbiti e rielaborati da una larga schiera di pittori nella Roma rinascimentale. Lo testimoniano, per esempio, “Il Torchio mistico” dei Musei Vaticani dipinto da Marco Pino ispirato alla Trasfigurazione di Raffaello, e il trittico “Madonna con Bambino S. Andrea e S. Caterina D’Alessandria” di Siciolante da Sermoneta proveniente dalla Galleria Colonna, un esplicito recupero del primo Raffaello. Un importante capolavoro di questa sezione è “il San Francesco in preghiera” della Galleria Colonna, restaurato per l’occasione grazie alla Fondazione Roma dipinto da quel Girolamo Muziano che insieme a Federico Zuccari diede vita all’Accademia di S. Luca, l’attuale Accademia di Belle Arti di Roma.

La settima sezione. Gli arredi è dedicata l’ultima sezione, a quella che potremmo definire la vita quotidiana di Roma, e testimonia le esigenze giornaliere degli abitanti della città,come per esempio le  straordinarie mattonelle pavimentali della Logge Vaticane, disegnate da Raffaello e realizzate da Luca della Robbia provenienti dai Musei Vaticani. Novità assoluta è la suggestiva ricostruzione virtuale in 3D della meravigliosa Loggia di Amore e Psiche della Farnesina, l¹antica Villa voluta da Agostino Chigi a Porta Settimiana e affrescata dalla scuola di Raffaello, nonché della volta della Cappella Sistina e del “Giudizio” di Michelangelo riprodotte in mostra grazie alla tecnologia ENEA, ovvero alla tecnica laser dell’ITR100 inventato da Giorgio Fornetti e dal suo staff. Il pubblico può così immergersi in uno scenario virtuale di affreschi affascinanti che raccontano mirabili storie e miti antichi nella seducente atmosfera del Cinquecento romano.

 

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