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A Rimini importanti capolavori del mondo dal 500 al 900

di Stefano Di Rienzo

Attualmente a Rimini a Castel Sismondo, (Rocca Malatestiana progettata a metà 400 da Filippo Brunelleschi, da un paio d’anni una delle sedi dove vengono ospitate le esposizioni di “Linea d’Ombra”) si sta svolgendo la mostra Da Veermer a Kandinsky (21 gennaio – 3 giugno 2012). L’esposizione è una imperdibile carrellata di autentici capolavori e insieme l’omaggio di grandi istituzioni museali europee e nord americane tra le principali al mondo che hanno voluto fare a Marco Goldin (curatore della mostra) per la società “Linea d’Ombra”che Goldin stesso ha creato nel 1996 per organizzare eventi espositivi. Lo scorso Dicembre si sono festeggiati i quindici anni della Fondazione e per ricordare questo evento si è deciso, in accordo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e con la Fondazione San Marino. di organizzare una grande mostra per rappresentare, grazie ai molti musei che con “Linea d’Ombra” hanno collaborato, una grande lezione di Storia dell’Arte aperta e comprensibile a tutti con opere che partono dal principio del Cinquecento fino al Novecento.
Di ognuna delle principali nazioni che hanno dato splendore alla storia dell’arte è stato scelto il secolo o i secoli di maggior gloria, e all’interno di quel secolo specialmente per l’Italia la realtà regionale maggiormente rappresentativa.In questo modo si è ottenuto una visione ampia e globale delle principali personalità che hanno segnato il corso della storia dell’arte degli ultimi cinque secoli sia in Europa che in America.
L’esposizione è divisa in ordine temporale dal Cinquecento al Novecento con settanta opere in otto grandi periodi, in cui le nazioni che hanno contribuito maggiormente alla storia dell’arte sono rappresentate con i pittori più celebri.
La mostra si apre con una densa sezione dedicata alla pittura veneta del Cinquecento ovvero ad uno dei periodi più fecondi per la storia dell’arte italiana. Vi sono rappresentati capolavori di Tiziano,(“Ritratto di Uomo con Libro”, 1540) Veronese, (“Riposo della Fuga in Egitto”, 1580), Lotto (“La Vergine e il Bambino con S. Girolamo e S. Nicola da Tolentino”, 1523-24) Tintoretto (“Deposizione di Cristo”, 1593-94) ma anche Savoldo e di tanti altri Maestri del territorio della Serenissima che in questo secolo si allargava alla Lombardia orientale con Brescia e Bergamo.
La seconda sezione ci introduce alla “Pittura Italiana del Seicento” con opere che documentano il classicismo di Annibale Carracci, Mattia Preti, Guido Reni, Luca Giordano.
La terza sezione torna sul fascino di Venezia nel Settecento con il Tiepolo (“L’Apoteosi di Enea”, 1764-1766) e i grandi vedutisti Canaletto e Bellotto.
Dall’Italia si passa alla Spagna con un ampia sezione dedicata alla grande “Arte Iberica” del Seicento,con Velasquez,(“Don Baltasar Carlos”,1632) Murillo, El Greco, Ribera, Zurbaràn (“S.Francesco”, 1640-1645).
Dal secolo d’oro spagnolo si passa a quello non meno prezioso d’Olanda dove le atmosfere del tutto particolari della pittura neo-olandese sono proposte dal capolavoro “Cristo in casa di Marta e Maria” di Vermeer, (1654-1655) prestato dalla National Gallery of Scotland di Edimburgo e dalle opere di Van Dick, Ter Brugghen, e Van Honthorst.
Paesaggi, atmosfere e ritratti ci accompagnano nella sezione dedicata alla pittura in Inghilterra tra Settecento e Ottocento firmati da Hogart, Turner e Constable,Reynolds,Gainsborough, Wright of Derby.
Non poteva mancare una sezione ampia riservata “all’Impressionismo”, un ambito su cui Golden ha focalizzato la sua attenzione porgendo al pubblico italiano opere spesso mai arrivate in Italia scegliendo una attenta rappresentazione di tutti i protagonisti da Van Gogh,(“Vecchio che soffre alle porte dell’eternità”,1890) a Manet da Millet a Courbet, da Monet (“Campo di Papaveri a Giverny”,1885) a Degas,(“La Piccola Danzatrice” di quattordici anni di bronzo, 1880-81) da Renoir Sisley e Pisarro.
Il gran finale è con la pittura del XX sec. in Europa da Matisse (“Pianista e Natura Morta”, 1910) a Picasso (“Il Ratto delle Sabine”, 1963) da Mondrian a Bacon con la sua drammatica e infuocata “Triade di dipinti”datati 1988 che compongono l’ultimo trittico denominato “Seconda versione del Trittico” eseguito nel 1944 dallo stesso artista che seppe urlare il dolore dell’uomo che ha vissuto tutti i suoi drammi, da De Staël a Morandi e naturalmente per finire “Il Lago” di Kandinsky, 1910.
Un meraviglioso percorso d’arte e di bellezza per festeggiare l’avventura gloriosa di “Linea d’Ombra” che ha collaborato con oltre trecento musei e istituzioni di tutto il mondo ottenendo in prestito circa tremila dipinti, disegni e sculture che hanno contribuito ad arricchire le mostre realizzate, facendo loro attingere ad un livello di riconosciuta qualità. In questi quindici anni sono stati circa sette milioni i visitatori che hanno frequentato le mostre organizzate da “Linea D’Ombra” ponendole molto spesso al primo posto tra quelle italiane e tra le prime nel mondo.

 

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