L’economia verde può ridurre gli squilibri
Milano, Bologna, Modena, Bolzano e Parma sono le prime cinque province per competitività dei territori. L’indice misura la competitività sulla base di variabili economiche e sociali legate alla qualità dello sviluppo (leggi l’articolo di Carlo Buttaroni, presidente Tecnè Italia, per l’Unità del 6 febbraio) sulle teorie del premio Nobel per l’Economia, Amartya Sen. Il riferimento metodologico è lo Sviluppo Umano dell’UNDP – United Nations Development Program (i dati si riferiscono al rapporto 2011).
Per il calcolo degli indici competitivi sono prese in considerazione 18 macro-variabili tra le quali la qualità della vita, il giudizio sui servizi pubblici, il clima di fiducia, la governance ed il livello di “incisività” delle policy nei processi di governo, la dotazione e l’accessibilità alle risorse, le opportunità in termini di percorsi di crescita.
La percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani è aumentata in Italia dal 2000 al 2009 dal 14,2% al 30,4% (nel Nord-Est è arrivata a toccare quota 44,5%). Quella idroelettrica è la maggiore produzione lorda di energia elettrica da fonte rinnovabile. La densità di verde urbano, infine, si concentra maggiormente nel Centro Italia.
Di seguito il quadro completo dell’indagine secondo le rielaborazioni dell’istituto di ricerca Tecnè.