Grecia, Rehn: “I violenti non rappresentano il paese. I greci sono determinati a cambiare”
“Un default sarebbe peggiore di un oneroso salvataggio e avrebbe ripercussioni a catena su tutta l’eurozona”. Così il commissario Ue per l’Economia, Olli Rehn, commentando un possibile fallimento della Grecia. Rehn si è poi soffermato sugli eventi di ieri, sugli scontri in piazza Syntagma “i violenti – sostiene il commissario Ue per l’economia – non rappresentano la grande maggioranza dei greci determinata a cambiare.” E, per Rehn, il voto del parlamento lo dimostra ampiamente, “dimostra la determinazione che prevale in Grecia, un Paese che intende mettere fine ad anni di squilibri economici”.
Il voto del parlamento greco rappresenta un primo passo fondamentale per dare il via alla seconda tranche di aiuti comunitari alla Grecia, che sarà accompagnata da un programma di risanamento “esigente ma allo stesso tempo – ha spiegato Rehn – dovrebbe permettere di correggere i gravi squilibri, diminuendo il debito e facilitando il ritorno alla crescita durevole e alla creazione di posti di lavoro”.