Ma perché “Simona goes to Hollywood”?
La crisi in Italia c’è ancora, ma certamente non tocca tutti. Ne sa qualcosa Simona Ventura, fresca di red carpet hollywoodiano: il suo Simona goes to Hollywood le ha permesso di fare la diva a spasso per Los Angeles, presentando e provando, alla faccia degli italiani, tutti i metodi di preparazione delle star prima di calcare il tappeto rosso più famoso del mondo.
A questo punto viene da chiedersi: lo show era veramente necessario? Non solo la presentatrice si è goduta un viaggio all-inclusive a spese (ovviamente) di Sky, ma si è “sottoposta” ai trattamenti più in voga tra le star di cui possiamo solamente immaginarne il prezzo.
Per non parlare delle interviste: da Kobe Bryant alla maestra di fitness delle star, quella più trash è stata con il parrucchiere italoamericano Giuseppe Franco, puro prototipo di Guido (questo il nomignolo attribuito ai tamarri italiani trapiantati negli USA) e che alla fine dell’intervista, tra inglese e italiano maccheronico del parrucchiere, lancia rivolto alla telecamera un saluto: “TI AMO MAMMA!”.
Ecco, questo risponde alla domanda che molti di noi si fanno sul perché gli italiani all’estero sono visti come i coattissimi protagonisti del Jersey Shore: ci mancava solo che urlasse “pizza mafia e mandolino”.
Fuori luogo anche il commento della Ventura una volta uscita dall’intervista con il chirurgo Norman Leaf sull’Italia “criticona” e sul fatto che il dottore americano le ha detto che è bellissima (regalandole un libro sul seno rifatto, cattivo gusto o semplice ironia?). La preparazione per il red carpet vede la Ventura alle prese con la scelta dell’abito, facendosi assistere dalla consulente di Vogue Giappone Anna dello Russo, presentatasi all’intervista con abiti e accessori forse troppo eccentrici e fuori luogo, visto l’argomento trattato sulla sobrietà dei vestiti per gli Oscar. La Ventura ha poi incontrato la nipote di Giorgio Armani, Roberta, con la quale si è vantata di conoscere i vari vip statunitensi che quest’ultima ha incontrato in diverse occasioni per lavoro.
Insomma, uno si aspetta certamente una visita ai luoghi più importanti calcati dalle star, ma meno sperperi e più interviste: sembra quasi che non fosse prevista alcuna scaletta nel programma.
In conclusione, più un reality sulla Ventura che sulla vera presentazione di Hollywood; il tutto mostrato proprio in un momento in cui i soldi andrebbero spesi in modo più ponderato.