Tolosa, la proposta di Calabresi: Un minuto di silenzio in tutte le scuole d’Europa
Mario Calabresi, giornalista de La Stampa, ha così avanzato la proposta di osservare un minuto di silenzio in tutte le scuole europee in memoria delle persone morte nella strage di Tolosa: “Da tutta Europa ieri è arrivata solidarietà alla Francia, ma la strage dei bambini ebrei è un fatto solo francese? O non è invece un fatto che interroga tutti noi europei, per gli elementi emblematici straordinari che contiene e perché parla non solo del nostro passato comune ma anche del nostro futuro”.
E’ un fatto – continua Calabresi – che “parla di bambini, di violenza, della necessità di crescere in un mondo in cui uno scolaro non debba avere paura quando entra a scuola e ci parla ancora una volta dei peggiori istinti di questo Continente. Così mi chiedo se ha ancora senso ragionare in termini di confini nazionali. Penso proprio di no: siamo tutti colpiti e siamo tutti chiamati alla responsabilità della vigilanza e della memoria: il minuto di silenzio dovrebbe essere di tutte le scuole d’Europa, dovrebbe essere l’occasione per ragionare e spiegare. Sarebbe bello se domani anche le scuole italiane e quelle di tutta l’Europa si fermassero per un minuto”.
indipendentemente dalla evidente gravità dell’accaduto, il fatto che si chieda un minuto di silenzio perché le vittime sono degli ebrei, infischiandosene altamente quando, in precedenza, si è trattato di semplici militari francesi “di colore”, è una cosa gravissima, che la dice lunga sulla strumentalizzazione in atto da parte della stampa europea (ebraica e non), tesa a creare e perpetuare il mito del “monopolio della sofferenza” da parte del popolo eletto.
un domani ci troveremo a chiedere il lutto nazionale per ogni morto israelita sulla faccia del pianeta, imposto “ex lege” dalle autorità planetarie e dalla stampa compiacente: è questo che la comunità civile desidera? forse che le vittime ebraiche sono più “sacre” di quelle cristiane, islamiche o indù?
che si rifletta attentamente su questo aspetto della questione e si traggano tutte le dovute conseguenze, senza ovviamente trascurare l’evidente gravità del fatto accaduto.