Lavoro: cosa cambia dopo il vertice con le parti sociali. Giovedì l’incontro conclusivo
“Tutte le parti sociali acconsentono alle modifiche dell’articolo 18 che ha proposto il governo, a eccezione della Cgil. Ci dispiace, ma per noi la questione è chiusa”. A dirlo è stato il premier Mario Monti dopo l’incontro di martedì con le parti sociali. Giovedì è previsto un incontro conclusivo.
A dettare quelle che sono le misure proposte dal governo è stata il ministro Elsa Fornero. “Il licenziamento discriminatorio è nullo, è come non fosse mai avvenuto” per ogni impresa, anche quelle con meno di 15 dipendenti già escluse dall’articolo 18. Per i licenziamenti dovuti a crisi dell’azienda, dunque per “una ragione oggettiva”, sparisce il reintegro e subentra l’ indennizzo, previsto da 15 a 27 mensilità. Per i licenziamenti disciplinari sarà il giudice decidere per il reintegro, nei casi gravi, o per una indennità con massimo di 27 mensilità, tenendo conto dell’anzianità. “Abbiamo inserito anche una tassa sul licenziamento pari a un mese e mezzo di retribuzione”, ha fatto sapere Fornero.
La riforma degli ammortizzatori sociali entrerà a regime a partire dal 2017 (non dal 2015 come trapelato in un primo momento). Mentre si tenterà di arginare il fenomeno delle “false partite iva”, ovvero coloro che lavorano per lo stesso committente per più di un determinato periodo (sei mesi). I contratti a tempo determinato divengono a tempo indeterminato dopo 36 mesi.