Liberalizzazioni, il Parlamento approva il decreto legge. La soddisfazione di Monti | T-Mag | il magazine di Tecnè

Liberalizzazioni, il Parlamento approva il decreto legge. La soddisfazione di Monti

Il decreto sulle liberalizzazioni è stato approvato a larga maggioranza con 365 sì e 61 no.
Il Presidente del Consiglio – si legge in una nota di Palazzo Chigi – esprime viva soddisfazione per l’approvazione in Parlamento del decreto legge recante disposizioni per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività. C’è, da parte del Presidente e di tutto l’Esecutivo, la consapevolezza di aver raggiunto un traguardo importante nel difficile percorso verso la crescita economica del Paese. “La serietà nel perseguimento delle politiche di liberalizzazione” – come ha ricordato il Presidente Monti nel corso dell’audizione del 15 marzo di fronte le Commissioni riunite VI e X della Camera dei Deputati – “è un elemento centrale di una rinnovata autorevolezza dell’Italia che, nel contesto politico europeo, può e deve essere protagonista delle riforme necessarie anche in quella sede”.
L’approvazione del decreto “Cresci Italia”, avvenuta il 20 gennaio – prosegue il comunicato -, individuava due obiettivi prioritari. Il primo, e più importante, è quello della crescita: ristabilire cioè condizioni favorevoli agli investimenti interni e internazionali, attraverso l’eliminazione dei vincoli burocratici che ostacolano l’avvio e lo sviluppo delle attività d’impresa, l’apertura alla concorrenza nel settore trasporti e il rilancio del fronte infrastrutturale.
Il secondo obiettivo del decreto, anch’esso prioritario, e complementare rispetto al primo, è quello del miglioramento delle condizioni economiche dei cittadini.
Il Governo – si legge ancora – era preparato all’opposizione dei tanti gruppi di interesse, titolari di rendite di posizione non più giustificabili né salvaguardabili. La preoccupazione principale non era quella di contenerne le opposizioni, ma di comporle all’interno di un quadro di soluzioni condivise. Per questo si è scelto di seguire la linea del dialogo, nella piena e costante fiducia verso il Parlamento.

 

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