L’uso dell’e-government da parte di consumatori e imprese
La scorsa settimana l’Istat ha diffuso un report sull’uso dell’e-Government da parte di consumatori e imprese su cui varrebbe la pena soffermarsi con maggiore attenzione, soprattutto dopo le intenzioni dichiarate anche dal governo di semplificare determinate procedure. “Per oltre i tre quarti dei consumatori intervistati – spiega l’istituto di statistica nazionale – il principale contatto con la PA è ancora quello
personale tramite gli sportelli. Tuttavia, nell’ultimo anno, quasi il 10% dichiara di aver utilizzato
prevalentemente Internet per i propri contatti con la PA. La quota complessiva di chi ha usato Internet sia come canale prevalente, sia come generico canale di contatto, è pari al 14% e raggiunge il valore massimo nel Nord–est (20%) e quello minimo al Sud e nelle Isole (rispettivamente 12% e 10%). L’utilizzo di Internet è più diffuso tra chi ha meno di 30 anni e tra chi possiede un grado di istruzione universitario (in entrambi i casi, oltre il 30% dei relativi gruppi); è invece molto limitato tra coloro che hanno più di 64 anni e tra le persone con bassa scolarità (in possesso al più della licenza elementare). Per circa un terzo dei rispondenti il principale ostacolo a un maggior uso degli strumenti informatici è costituito dalla mancanza di contatto personale; pesano anche le difficoltà tecniche e la mancanza di strumenti adeguati (citate entrambe da oltre un quarto del campione) e i timori circa la sicurezza della procedura (un quinto). L’utilizzo dei canali telematici ha riguardato soprattutto l’espletamento di pratiche Inps/Inail a fini concorsuali (più della metà di chi ha usato Internet); seguono le pratiche per la sanità (circa il 43% dei rispondenti), quelle per la scuola (37%) e quelle riguardanti i documenti anagrafici (32%). Il grado di soddisfazione per i servizi prestati è lievemente superiore nel caso delle pratiche sanitarie (circa l’80% degli utilizzatori si dichiara molto o abbastanza soddisfatto) rispetto alle pratiche scolastiche, a quelle anagrafiche e a quelle riguardanti il lavoro. Complessivamente, quasi il 60% di chi ha utilizzato Internet ritiene che la qualità del servizio non sia migliorata né peggiorata nell’ultimo anno; circa il 30% la reputa migliorata; giudizi più favorevoli si registrano nelle regioni settentrionali, mentre nelle Isole il servizio è giudicato al più in modesto miglioramento”.
Internet principale contatto con la PA per quasi due terzi delle imprese manifatturiere
“Internet – rileva ancora l’Istat – rappresenta il canale di contatto principale con la Pubblica amministrazione per circa il 64% delle unità produttive manifatturiere. Circa il 15% delle imprese utilizza la posta certificata. Permangono alcune differenze su base territoriale, con percentuali di utilizzo simili tra il Nord e il Centro del paese (comprese tra un massimo del 67% circa nel Nord-ovest e un minimo del 63%
nel Nord-est), ma più modeste nel Mezzogiorno, dove solo il 56% delle imprese manifatturiere dichiara che Internet è il principale strumento di contatto con la PA. Un utilizzo relativamente maggiore di Internet si registra per le imprese produttrici di beni di investimento (circa il 67% contro, rispettivamente, il 63% e il 62% dei produttori di beni di consumo ed intermedi), mentre si riscontrano differenze poco significative rispetto alla dimensione delle imprese.
Tra i motivi che ostacolano un maggior utilizzo di Internet, il 38% delle imprese manifatturiere
indica la mancanza del contatto personale, il 18% le difficoltà tecniche, il 15% i timori relativi alla
sicurezza. I servizi più utilizzati sono quelli per il lavoro e le pratiche Inail/Inps (citati dal 68% delle
imprese). Seguono per importanza la gestione telematica dei certificati medici dei dipendenti (citata dalla metà delle imprese) e l’utilizzo della Pec (32%). Assai meno diffusi sono lo sportello unico delle attività produttive e la partecipazione a gare di appalto (12% delle unità in entrambi i casi), l’incontro domanda/offerta di lavoro e la fatturazione elettronica con la PA (rispettivamente 10% e 7%).
Chi utilizza il servizio è, in genere, “abbastanza soddisfatto”: la soddisfazione è maggiore per i servizi di fatturazione elettronica e per quelli relativi al lavoro e alle pratiche Inail e Inps. Complessivamente, la metà degli intervistati giudica la qualità dei servizi stazionaria nell’ultimo anno e quasi un terzo li ritiene migliorati; i giudizi sono più positivi nel Nord-ovest e al Sud, e per le grandi imprese”.
Ancora scarso l’utilizzo della posta certificata nel settore dei servizi
“Nel settore dei servizi di mercato (ad esclusione del commercio), il 58% delle imprese ha utilizzato Internet come canale di contatto prevalente con la PA, ma appena il 15% ha fatto ricorso alla Pec. In questo settore le differenze territoriali tra le imprese che usano Internet sono più pronunciate che nel manifatturiero, con percentuali che variano tra il 65% del Nord e il 45% del Centro.
La mancanza di contatto diretto è ancora una volta il maggior ostacolo a una più ampia diffusione degli strumenti telematici (citata dal 33% delle imprese); seguono per importanza le difficoltà tecniche (15%) e i timori per la sicurezza (12%), con incidenze simili a quelle registrate nell’industria.
Anche in questo caso, gli strumenti più utilizzati dai due terzi delle imprese sono i servizi per il lavoro e le pratiche Inps/Inail, dei quali la maggioranza è molto o abbastanza soddisfatta; seguono la Pec (39% delle imprese), la fatturazione elettronica (37%) e la gestione dei certificati medici (37%), nonché la partecipazione a gare di appalto e bandi on line (20%). Molto meno diffusi sono l’utilizzo dello sportello unico e degli strumenti di incontro domanda-offerta di lavoro (con quote, rispettivamente, pari a 14% e 11%). Infine, il 28% delle imprese intervistate ritiene che i servizi telematici della PA siano migliorati negli ultimi 12 mesi, contro un 47% che li reputa invariati e un 3% che le considera peggiorati (il 23% non sa o rifiuta di rispondere); la percezione di un miglioramento è maggiore al Nord rispetto al Centro-sud e nelle medie imprese rispetto alle piccole e alle grandi”.
Nel settore del commercio limitato ricorso alle opportunità offerte dall’e-Government
“Nel settore del commercio al dettaglio – aggiunge poi l’Istat -, la quota di chi ha utilizzato Internet come canale di contatto prevalente con la PA è più bassa che negli altri comparti considerati (49%), mentre per la Pec l’utilizzo si ferma al 3%. Sono pronunciate, anche in questo caso, le differenze geografiche, con percentuali che variano da oltre il 60% nel Nord-est e al Sud a poco più del 30% nel Nord-ovest. Come negli altri settori, la mancanza di contatto diretto è ritenuta, nel 30% dei casi, il maggior ostacolo a una più ampia diffusione degli strumenti telematici, seguita dalle difficoltà tecniche (13%) e dai timori per la sicurezza.
I servizi più utilizzati sono, anche in questo settore, quelli per il lavoro e le pratiche Inps/Inail (li usano il 65% delle imprese, perlopiù con molta o abbastanza soddisfazione), seguiti dall’utilizzo della Pec (33% dei casi) e dalla gestione dei certificati medici (25%). Molto meno diffusi sono l’utilizzo dello sportello unico, degli strumenti di incontro domanda-offerta di lavoro, delle gare d’appalto on line e della fatturazione elettronica, con quote che vanno dal 10 al 4%. Infine, il 22% delle imprese ritiene che i servizi telematici della PA siano migliorati negli ultimi 12 mesi, contro un 33% che li reputa invariati e un 2% peggiorati; il 43% non sa o rifiuta di rispondere: la percezione di un miglioramento è maggiore nel Nord-est rispetto alle altre aree geografiche, mentre non emergono significative differenze settoriali o legate alla dimensione dell’impresa”.