Lavoro, Commissione Ue all’Italia: “Bene la riforma, non cambiate niente”
La riforma del mercato del Lavoro, così come è stata pensata dal premier Mario Monti e dal ministro Elsa Fornero, va nella direzione giusta. Lo sostiene l’Unione europea che, con un documento circolato a margine dell’Eurogruppo dello scorso 30 marzo, chiede una sua rapida approvazione al Parlamento, senza ripensamenti, perché “anche se è molto positivo che la bozza di riforma del governo si fonda su un dialogo costruttivo con le parti sociali – si legge nel documento – è decisivo che l’obiettivo e il livello di ambizione della riforma resti commisurato alle sfide del mercato del lavoro italiano, in linea con le raccomandazioni del Consiglio europeo”.
Nel documento, vengono ricordate, una ad una, tutte le debolezze del sistema del nostro Paese: la precarietà, il basso tasso di occupazione (in particolare quella femminile) e l’insufficiente rete di protezione sociale.
Insomma, per l’Unione europea, quella del governo Monti è una riforma del mercato del lavoro “ambiziosa” e che intende “affrontare in modo generale le rigidità e le asimmetrie della legislazione di protezione dell’impiego, puntando nel contempo a un sistema di tutele dalla disoccupazione più integrato”.
Un capitolo a parte, merita l’analisi della Commissione sui conti pubblici contenuta nel documento. L’Italia, grazie alle misure adottate (100 miliardi di euro, il 7% del Pil), “riuscirà a centrare il pareggio nel 2013 e un solido avanzo primario”. Tuttavia, ricorda la Commissione, gli sforzi del nostro Paese “potrebbero essere minacciati da un profilo di bassa crescita economica e tassi di interesse relativamente alti”. Dunque, il governo “deve essere pronto a prendere eventuali altre iniziative di bilancio”. Indiscrezione, questa su una nuova possibile manovra, è stata riportata anche sul Financial Times, ma è stata prontamente smentita dal governo italiano.