Beppe Grillo e gli insulti a Napolitano che non sono piaciuti a Bersani…
“Oggi, 25 aprile 2012, il corteo delle salme ha onorato la Resistenza. L’immagine cadente di Fini, Monti, Napolitano e Schifani rappresenta l’Italia. I vecchi occhi dei partigiani guarderebbero smarriti un deserto. Forse si metterebbero a piangere. Forse riprenderebbero in mano la mitraglia”. Le critiche di Beppe Grillo apparse il 25 aprile sul suo blog nei confronti del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non sono piaciute al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, il quale giovedì a Como dove è intervenuto per sostenere il candidato sindaco del centrosinistra Mario Lucini, ha affermato: “Ieri (il 25 aprile, ndr) Napolitano ha detto cose puntuali e serissime. Grillo ha risposto con insulti, non si permetta”.
“Grillo? Meglio dentro che fuori il Parlamento, così passa dalle chiacchiere ai fatti e fa i conti con la realtà”, ha dichiarato invece il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini in riferimento ai recenti comizi del comico genovese contro i partiti.
“Per uscire da questa situazione serve uno scatto morale che non parte dalla sparata cinica ‘tutto fa schifo’. Se no cadiamo preda dell’ennesimo demagogo di turno, l’ennesimo pagliaccio come Grillo che spara a zero senza fare proposte serie, credibili e concrete”. Questa la posizione del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, parlando a Piazzapulita su La7. “Negli anni del dopoguerra – ha aggiunto poi Alemanno -, dal ’45 in poi, ci sono stati degli andamenti ciclici. Negli anni del boom economico c’era Giannini e il suo qualunquismo che sparava contro i partiti. Vent’anni fa c’era Bossi, ora c’è Grillo. Le sfide della corruzione sono sempre presenti nella politica. Oggi è un momento particolarmente negativo, c’è la crisi economica, ma con questo non voglio giustificare nessuno”.
Infine Di Pietro, leader dell’Idv, ha riferito al Fatto quotidiano: “Tra me e Grillo c’è una sola differenza: io critico ma voglio costruire un’alternativa, lanciare un modello riformista e legalitario. Lui invece mira a sfasciare tutto e basta”.
Ma dopo la reazione di Grillo (“Le parole di Tonino mi lasciano sbigottito. Spero che sia stato un lapsus. Da lui, proprio da lui, non me le aspettavo”), Di Pietro ha ribadito che “la differenza tra Idv e il movimento di Grillo sta nel fatto che noi facciamo delle proposte”, ma ad ogni modo ha anche detto di rispettarlo. “Ci vogliono mettere uno contro l’altro. Caro Beppe, non cadere nel trabocchetto”, ha concluso Di Pietro.