Agcom, Calabrò presenta bilancio attività 2005-2012
Il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, intervenendo al Senato, ha fatto il punto sull’attività della Agenzia nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2012.
Parlando della legge sulla par condicio, il numero uno dell’Agcom non ha usato mezze misure: “Va aggiornata per tener conto delle mutazioni subite dalla comunicazione televisiva, specie con l’inserimento dei politici nei programmi informativi, ed è da riconsiderare in relazione all’incalzante realtà di Internet”. Calabrò ha sottolineato poi l’importanza delle norme sulla par condicio, evidenziando come l’Autorità le abbia puntualmente applicate, anche “irrogando sanzioni per oltre 2,2 milioni di euro”.
In riferimento alla Riforma Rai, Calabrò ha invece rivendicato il tentativo di modifica portato avanti dall’Agcom: “Nei limiti della propria competenza, l’Autorità ha tentato di promuovere una riforma della Rai che la svincolasse dalla somatizzata influenza politica e ne reimpostasse l’organizzazione con una governance efficiente, una migliore utilizzazione delle risorse e la valorizzazione del servizio pubblico. Si trattava di proposte misurate e, in quanto tali, a nostro avviso praticabili, che abbiamo rilanciato anno dopo anno. Ma hanno subito la sorte di tutte le altre”.
Altro tasto dolente, quello relativo alla banda larga, il cui ritardo nello sviluppo costa all’Italia tra l’1 e l’1,5% del Pil. Per Calabrò “c’è ancora scarsa consapevolezza delle potenzialità globali delle tecnologie della società dell’informazione; il che relega queste ultime a uno dei tanti strumenti di sviluppo economico, mentre esse possono invece dare una spallata a un sistema imballato”