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Dimmi che farmaco usi e ti dirò chi sei

L’Aifa presenta il suo Rapporto 2011 sul consumo di medicinali. Da Nord a Sud ecco i costi e i consumi
di Matteo Romani

Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e consumatori di farmaci. Non tutti allo stesso modo, certo, ma non è un mistero la passione nostrana per farmacie e medicinali, fenomeno acuito negli ultimi anni dall’allungamento della vita media. A fare chiarezza sull’uso (abuso?) di pillole ci ha pensato l’Agenzia Italiana del Farmaco con il suo Rapporto sull’uso dei farmaci in Italia nel 2011. “Le evidenze ci dicono che la spesa farmaceutica è diminuita rispetto allo scorso anno anche se i consumi sono aumentati. Il dato è senz’altro positivo e testimonia l’efficacia dell’Aifa sul fronte del controllo della spesa e, in particolare, nella negoziazione del prezzo dei nuovi farmaci equivalenti”. Lo ha detto il Direttore Generale dell’Aifa, Luca Pani, illustrando l’indagine alla presenza del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Enrico Garaci. Ma andiamo nel dettaglio:

I costi
Nel 2011 il mercato farmaceutico totale, comprensivo dei farmaci distribuiti presso le farmacie pubbliche e private e di quelli acquistati attraverso le Strutture Pubbliche (Asl, Aziende Ospedaliere, Policlinici Universitari ecc..), è stato pari a 26, 3 miliardi di euro, di cui tre quarti sono stati rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (26,1 miliardi nel 2010). La spesa territoriale a carico del SSN (esclusa la distribuzione diretta e per conto) ammonta nel 2011 a 12.387 milioni di euro e mostra una riduzione del 4,6%. Osservando le più importanti componenti della spesa, emerge che la principale causa della riduzione della stessa è la di diminuzione dei prezzi (-6,1%), mentre si assiste ad un lieve spostamento della prescrizione verso categorie più costose (+0,2%) e a un lieve aumento dei consumi (+0,7%). Brutte notizie invece per i cittadini che nel 2011 hanno visto aumentare la spesa a proprio carico rispetto al 2010 del 5%, per un valore complessivo di 6.346 milioni di euro. In particolare la spesa sostenuta dai contribuenti per il ticket ammonta a 1.337 milioni di euro, con un incremento del 34% sul 2010.

Il consumo
Ogni italiano ha acquistato in media lo scorso anno 30 confezioni di medicinali attraverso le farmacie pubbliche e private per un totale di oltre 1,8 miliardi confezioni. Il consumo territoriale di farmaci di classe A a carico del Servizio Sanitario Nazionale è in leggero aumento (+0,7%) rispetto all’anno precedente: sono state prescritte, infatti 963 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti rispetto alle 956 del 2010, una tendenza ancora più marcata nel lungo periodo dal momento che nel 2001 era 580. Tra i farmaci si riconfermano al primo posto per prescrizione quelli per l’apparato cardiovascolare (453,7 dosi giornaliere), seguiti dai medicinali per l’apparato gastrointestinale e metabolismo (142,4 dosi) e dai farmaci del sangue ed organi emopoietici che costituiscono il terzo gruppo per consumo (90,4 dosi).

Differenze di genere
Un altro fattore che influenza in maniera significativa il rapporto con i farmaci è la differenza di genere che evidenzia una maggiore esposizione ai farmaci delle donne. Dai dati infatti emerge che, all’interno della popolazione assistibile, 8 donne su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione nel corso dell’anno, mentre il rapporto scende a 7 su 10 per gli uomini. Bambini e anziani sono le altre categorie che presentano un’elevata esposizione ai farmaci: 8 bambini su 10 ricevono in un anno almeno una prescrizione (in particolare di antibiotici e antiasmatici); mentre negli anziani, in corrispondenza di una maggiore diffusione di patologie croniche (quali per esempio ipertensione e il diabete), si raggiungono livelli di uso e esposizione vicini al 100%.

Italiani vs immigrati
Il rapporto fotografa alcune differenze fra cittadini italiani e immigrati nell’uso dei medicinali evidenziando che i cittadini italiani consumano mediamente una confezione di farmaci in più rispetto agli immigrati. Tra gli utilizzatori dei farmaci si riscontra una maggior spesa (+22%) e un maggior consumo (+8%) rispetto agli immigrati.

Regioni
La spesa è in calo in tutte le regioni, con le maggiori riduzioni in Calabria (-13,1%) e Puglia (-8,8%). E’ la Sicilia a registrare il picco massimo di spesa pro capite per farmaci (258 euro) e di consumi (1086 dosi giornaliere ogni mille abitanti). Il Lazio è al secondo posto, dopo la Sicilia, per consumi territoriali e spesa lorda pro capite. La più virtuosa è la Provincia Autonoma di Bolzano, con 149 euro di spesa pro capite e 729 dosi giornaliere ogni mille abitanti.

 

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