Israele, ex primo ministro Olmert condannato per corruzione
Ehud Olmert, ex primo ministro israeliano dimessosi nel 2009, è stato giudicato colpevole di corruzione dal tribunale di Gerusalemme e condannato a quattro mesi di lavoro nella comunità ebraica. Olmert è stato condannato per i favori che garantì al suo braccio destro Uri Messer, tuttavia non andrà in carcere poiché è stato assolto dai capi d’accusa più gravi: aver ricevuto tangenti per promuovere in Israele gli interessi di un uomo d’affari ebreo di nazionalità statunitense, Morris Talansky, ed aver emesso a carico di vari istituti benefici israeliani fatture gonfiate, o addirittura false, per rimborsi relativi a viaggi all’estero finalizzati alla raccolta di fondi.
All’uscita dall’aula l’ex primo ministro si è dichiarato soddisfatto del verdetto, ritenendo di dover pagare per un “semplice difetto procedurale”.
Olmert dovrà comunque affrontare un secondo processo concernente il cosiddetto scandalo “Holyland”. I fatti risalgono al periodo in cui l’uomo era sindaco della Città Santa, fra il 1993 e il 2003. Olmert ed altri pubblici funzionari avrebbero accettato tangenti da parte di un gruppo di costruttori che edificarono l’omonimo complesso edilizio. Olmert divenne capo del governo nel 2006 dopo che Sharon fu colpito da ictus. Tuttavia questa serie di scandali lo costrinsero a lasciare la carica nel 2009, bruscamente interrompendo la carriera politica.
La condanna, seppur parziale, di un ex premier è considerata senza precedenti nella storia d’Israele.