Sulcis, operaio si taglia il braccio in diretta tv. Napolitano: “Sono participe alle vostre ansie”
Mercoledì i minatori della Carbonsulcis, ormai in protesta da tre giorni a 400 metri di profondità, hanno convocato una conferenza stampa per comunicare al governo le loro ansie, le loro perplessità e la loro rabbia.
In attesa di un piano per rilanciare la miniera, un sindacalista della Rsu Uil ormai all’esasperazione, Stefano Meletti, si è addirittura tagliato un polso in diretta tv, davanti agli occhi sbigottiti dei cronisti presenti.
“Siamo disperati, é questo che dobbiamo fare, ci dobbiamo tagliare?”, ha detto i sindacalista subito dopo il gesto e prima di essere trasportato con urgenza in ospedale.
“Vorrei che i minatori del Sulcis, impegnati in una prova durissima, sapessero come mi senta profondamente partecipe della loro condizione e delle loro ansie”, lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha continuato: “La loro storia è parte integrante della storia del lavoro in Sardegna ed è espressione specialissima di attaccamento alla loro terra e di impegno umano e professionale, anche nelle condizioni più pesanti, nell’interesse generale della Regione e del Paese. Capisco perciò fino in fondo la volontà di lotta che manifestano per una causa di vitale importanza per ciascuno di essi e per le loro famiglie”.
“In occasione della mia visita in Sardegna lo scorso febbraio – ha concluso -, e incontrando i lavoratori di tutte le aziende a rischio, rilevai pubblicamente come la Sardegna sia stata colpita da una crisi che investe più che in qualsiasi regione un intero assetto produttivo e occupazionale. Di qui la necessità di un profondo ripensamento delle politiche di sviluppo seguite nel passato e di rilancio su basi nuove e più solide dell’economia regionale. Questa esigenza è stata riconosciuta sia dal governo regionale sia da quello nazionale, ed è in atto da mesi uno sforzo per aprire nuove prospettive. Ritengo che l’incontro in sede nazionale annunciato per venerdì debba costituire un’occasione di bilancio delle verifiche e delle esplorazioni già compiute, e dare prime risposte che possano trasmettere serenità e fiducia in un momento così drammatico specie per i lavoratori raccoltisi nella profondità della miniera. Nello stesso tempo sono sicuro che non mancherà da parte di nessuno, e tanto meno da parte delle forze del lavoro in Sardegna, la realistica e coraggiosa consapevolezza dell’esigenza di trovare per i problemi così acutamente aperti soluzioni sostenibili dal punto di vista della finanza pubblica e della competitività internazionale in un mondo radicalmente cambiato rispetto a decenni orsono”.