Sanità, il Cdm approva il ‘decretone’. Balduzzi: “Spendere meno ma spendere meglio” | T-Mag | il magazine di Tecnè

Sanità, il Cdm approva il ‘decretone’. Balduzzi: “Spendere meno ma spendere meglio”

“Abbiamo preso in esame e approvata la proposta di decreto legge sulla salute. E’ un provvedimento complesso e importante. Mi congratulo con il ministro Balduzzi per l’azione svolta”, così ha esordito il presidente del Consiglio al termine del Cdm, durato sei ore, che ha portato all’approvazione del ‘decretone’ sulla sanità.
Il ministro della Salute ha così illustrato il provvedimento: “Spendere meno per spendere meglio è il filo conduttore del provvedimento che comincia con il riordino dell’assistenza territoriale e del sistema delle cure primarie un complemento virtuoso dell’assistenza ospedaliera virtuosa. La strutturarazione dei medici di famiglia 24 ore su 24, 7 giorni su 7, esprime il messaggio: una nuova alleanza tra utente e medici di famiglia che richiede un’organizzazione integrata della medicina di famiglia.
Nel secondo articolo del decreto legge si affronta l’intramoenia dei medici, si trattava di dare regole più certe in un campo molto difficile che viene a completare la disciplina dell’assistenza ospedaliera. Queste regole danno un senso di serietà, di una tracciabilità, di un più forte collegamento tra intramoenia e Ssn per evitare che vi possano essere cortocircuiti o peggio ancora che l’intramoenia possa essere un circuito alternativo e competetivo con l’attività istituzionale”.
“Nel Dl – spiega ancora il ministro – ci sono due importanti innovazioni per quanto riguarda la nomina dei direttori generali, questa resta comunque di competenza regionale. Le Regioni devono poter responsabilizzarsi ma sulla scelta dell’organizzazione sanitaria va poi il giudizio dell’elettore e dunque è giusto che la scelta resti delle regioni ma che avvenga con più trasparenza e con requisiti ben chiari. In questo modo è possibile che la cattiva politica stia fuori dalla sanità e la buona politica possa esere bilanciata
“Un eccesso di preoccupazione – ha concluso Balduzzi – non rende migliore la qualità dell’assistenza sanitaria e si cade in una medicina difensiva attiva con prescrizioni eccessive allo scopo di proteggersi. Nel valutare la responsabilita’ dei professionisti si terrà conto della circostanza che essi abbiano svolto la prestazione professionale secondo linee guida e buone pratiche elaborate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale”.

 

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