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La vicenda Alcoa dopo la tensione e i cortei a Roma

L’incontro al ministero dello Sviluppo tra i rappresentati del governo e i vertici della proprietà dell’Alcoa si è concluso senza che le due parti giungessero ad una decisione definitiva sulle sorti degli impianti di Portovesme. Tuttavia, al momento sembrerebbe possibile una soluzione che non comporti la chiusura dello stabilimento sardo.
Due, infatti, sono le dichiarazioni che confermerebbero l’interesse formale della società svizzera dell’alluminio Klesch a rilevare gli impianti sardi.
Manifestazione di interesse anticipata dal segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, presente all’incontro tra governo, azienda e sindacati e che è stata anche confermata con un’e-mail all’agenzia di stampa Reuters del fondatore Gary Klesch.
Da parte sua, l’Alcoa di è detta disponibile a trattare con chiunque sia realmente interessato ad acquistare gli impianti di Portovesme.
Queste, in sostanza, le conclusioni a cui si è giunti al termine di una giornata particolarmente movimentata sotto l’aspetto dell’ordine pubblico: il corteo degli operai dell’Alcoa, giunti nella Capitale per protestare davanti alla sede del ministero dello Sviluppo, infatti, è entrato più volte in contatto con le forze dell’Ordine poste a protezione del ministero stesso. Diversi i petardi fatti esplodere dai manifestanti che, durante il loro presidio, hanno lanciato una bomba carta all’interno del ministero.
Sono circa 15 le persone che, al termine degli scontri, hanno riportato contusioni e ferite.
Stefano Fassina, responsabile per l’economia e il lavoro del Pd, è stato spintonato. Alcuni operai si sono avvicinati gridando “bastardi ci avete deluso”. Dopo le contestazioni, Fassina ha minimizzato l’episodio ai microfoni di Tgcom24: “E’ un momento difficile, quindi è comprensibile che si arrivi a momenti così concitati”, ha detto. “Mi dicono che chi ha preso la guida di quell’offensiva non fa parte dell’azienda ed è stato segnalato alle forze dell’ordine. Il nostro rapporto con i lavoratori è antico, non enfatizzerei questo punto”.

 

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