Confesercenti: “Abbassare la spesa, per ridurre pressione fiscale”
Diminuire la spesa pubblica per cercare di ridurre la pressione fiscale. Questo, in sostanza, è l’intervento che Confesercenti chiede all’esecutivo guidato da Mario Monti per tornare a crescere e garantire lo sviluppo economico del Paese.
Nel rapporto Confesercenti-Ref sulle previsioni economiche la confederazione guidata da Marco Venturi sottolinea che “il 2013 deve essere l’anno di svolta per l’economia italiana”, per questo “la politica di bilancio non potrà limitarsi ad aggiustamenti marginali ma dovrà assumere dimensioni di rilievo, secondo una direttrice ben precisa: tagliare la spesa pubblica per ridurre la pressione fiscale”.
“E’ possibile – secondo le stime di Confesercenti – recuperare immediatamente almeno 20 miliardi da destinare alla riduzione della pressione fiscale”.
“In tal modo – si legge nel rapporto – otterremmo contemporaneamente due risultati: da un lato miglioreremmo la qualità della spesa pubblica, riducendo sprechi ed impieghi improduttivi; dall’altro avvieremmo un percorso di progressivo recupero di competitività del sistema produttivo e del potere d’acquisto delle famiglie”.
I 20 miliardi, a detta di Confesercenti, si potrebbero recuperare tramite la riduzione del numero dei parlamentari e delle relative indennità. Ma non solo, per raggiungere quota 20 miliardi, sarebbe necessario sia eliminare completamente le Province, il che permetterebbe un risparmio di 5 miliardi di euro, sia l’eliminazione delle Società partecipate dagli enti locali; un intervento shock nell’ambito della dismisisone di immobili e della cessione delle partecipazioni del Tesoro.
Per Confesercenti “destinare 20 miliardi alla ripresa non significa sottrarli agli equilibri del bilancio pubblico. Si tratta, infatti, di azionare un volano per far ripartire l’economia, con inevitabili effetti su investimenti, occupazione, consumi e reddito disponibile, ma anche con ricadute positive sulla finanza pubblica (maggiori entrate e minori spese per ammortizzatori sociali in tempo di crisi)”.
Inoltre, “una riduzione generalizzata del cuneo fiscale, a favore di tutte le imprese, associato a un intervento selettivo a favore delle famiglie con bassi redditi appare – secondo Confesercenti – la combinazione più idonea in una fase come l’attuale, date anche le poche risorse disponibili. Da un lato si conseguirebbe una riduzione del costo del lavoro, con un impulso positivo sugli investimenti, sul costo del lavoro, sull’occupazione e sul reddito disponibile. Dall’altro si influirebbe più direttamente su una ripresa dei consumi. Se questi sono gli obiettivi, le soluzioni non mancano: riduzione delle aliquote Irap e/o degli oneri sociali a carico delle imprese; aumento delle detrazioni d’imposta per le famiglie meno abbienti, riduzione della prima aliquota Irpef”.