Crisi economica, Confindustria: “Per l’Italia è profonda recessione”
“L’economia italiana resta in profonda recessione e non sono ancora netti i segnali di inversione del ciclo”. Lo sostiene il Centro studi Confindustria, secondo cui “l’incertezza rimane elevata”, non solo per lo scenario globale, ma anche per le prossime elezioni, visto che tra l’altro “non è chiaro con quali norme si andrà al voto”.
Il Centro studi Confindustria conferma, inoltre, la stima sul pil 2012, ma peggiora la previsione sul 2013.
Infatti, stando ai dati del Centro Studi, per quest’anno il Pil scenderà del 2,4% (stesso dato di giugno), mentre il prossimo si prevede -0,6%, contro il -0,3% precedente.
“In sostanza – si legge nella nota diffusa oggi – la recessione si prolunga e la ripresa è ritardata alla prossima primavera”.
Calano anche i consumi, facendo registrare una flessione, la “più grave del dopoguerra (-3,6%) e nel 2013 torneranno sui livelli del 1997”. Questa, in sostanza, la previsione del Centro studi Confindustria, la spesa delle famiglie diminuirà del 3,2% nel 2012 e dell’1% nel 2013.
Aumenta, inoltre, anche il numero dei disoccupati, con un incremento pari a 758.000 unità in più.
Tra il secondo trimestre 2012 e lo stesso periodo del 2011, in Italia i disoccupati sono 758mila in più. Lo calcola il Centro studi di Confindustria, secondo cui gli occupati sono invece rimasti “sostanzialmente invariati”. A fine 2013, la forza lavoro non utilizzata (disoccupati + cig) salirà al 13,9%, dal 12,8% di fine 2012