L’allarme. Si fa presto a dire scuola 2.0 | T-Mag | il magazine di Tecnè

L’allarme. Si fa presto a dire scuola 2.0

di Matteo Buttaroni

Delle condizioni poco soddisfacenti delle scuole italiane si era già parlato in passato. Segno, anche quest’ultimo, di un declino che ha caratterizzato negli anni la vita del Paese. Va in questa direzione l’allarme di Cittadinanzattiva che proprio sulle scuole e sulla loro messa in sicurezza registra un ritardo assolutamente imperdonabile. “La sicurezza nelle scuole italiane è ancora fuori controllo”, afferma Cittadinanzattiva attraverso lo studio pubblicato nel Rapporto su sicurezza qualità e comfort degli edifici scolastici.
Solo un quarto delle scuole, viene spiegato, è in regola con tutte le certificazioni di sicurezza. A dimostrarlo il fatto che nel 45% delle 111 scuole monitorate dall’associazione per la tutela dei diritti dei cittadini, sono stati richiesti interventi di tipo strutturale. Cosa ancora più grave il fatto che nella metà dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto. Nel rapporto si legge che una scuola su dieci presenta lesioni strutturali, in una su cinque si verificano distacchi di intonaco, mentre in una su quattro si notano chiaramente infiltrazioni e di conseguenza muffe. Circa un terzo degli edifici scolastici, spiega il rapporto, non dispone di un’aula informatica (e nel frattempo starebbe per decollare il progetto “Scuola 2.0″…) mentre solo la metà gode di laboratori didattici. Il 46% invece non ospita al suo interno una palestra e come se non bastasse in un terzo dei casi il cortile viene utilizzato come parcheggio.
Presenti solo nel 24% dei casi certificati di agibilità statica, agibilità igienico-sanitaria e quello di prevenzione degli incendi. Altri dati allarmanti sono quelli riguardanti gli accessi comunicati direttamente su strade (23%), gli edifici in prossimità di semafori sono solo il 4%, gli edifici con servizio di vigilanza dell’attraversamento sono solo il 21%. E ancora: gli edifici in zone a rischio sismico sono il 59%, quelle in zone a rischio idrogeologico sono il 16%, in zone a rischio industriale il 6%, in zone ad elevato inquinamento acustico il 5%. Gli edifici invece in zone a rischio di ordine pubblico sono il 10%, in aree ad elevato inquinamento elettromagnetico il 3% mentre quelle in zone con presenza di amianto il 2%.
Continuando, troviamo un’alta percentuale di scuole in zone che hanno riscontrato numerosi episodi di criminalità, il 9%, mentre le scuole con episodi di criminalità all’interno dell’edificio sono il 4% del totale. Episodi legati al bullismo si verificano nel 5% degli edifici scolastici. Episodi di vandalismo si verificano addirittura nel 31% delle scuole italiane.
Lo stato decadente delle strutture scolastiche italiane, inoltre, rende più difficile l’accessibilità agli studenti disabili, un numero sempre in crescita. Basti pensare che in circa dieci anni il numero è cresciuto del 56%. Non solo, dallo studio risulta che il 49% delle scuole non dispongono di tapparelle o persiane mentre il 57% ha le finestre rotte. Fenomeni, questi, che naturalmente incidono sulla salute degli studenti.
Cittadinanzattiva affronta nel rapporto anche il problema del sovraffollamento delle classi. Una su quattro, segnala il rapporto, conta più di 25 alunni, non rispettando così le norme antincendio. Norme già compromesse dal fatto che nel 78% delle scuole mancano le porte antipanico. Altre ordinanze non rispettate sono quelle relative alla mancanza di scale di sicurezza, assenti nel 21% dei casi; delle uscite di emergenza, assenti nel 16% delle scuole; la larghezza dei passaggi e dei corridori di almeno 120 cm non è rispettata nel 18% degli edifici. Tutti fattori che aumentano il rischio di rimanere intrappolati in caso di emergenza.
Tornando al tasto dolente della difficile accessibilità degli studenti disabili all’interno del scuole, il rapporto sottolinea che ad oggi su 31.580 alunni 1.384 sono diversamente abili. La loro vita didattica viene complicata dal fatto che gli ascensori sono presenti solo nel 46% degli edifici e il 14% ha scalini in prossimità dell’ingresso. Sono presenti barriere architettoniche nel 18% delle mense, nel 14% all’ingresso, nel 13% dei laboratori, nel 12% dei cortili, nell’11% delle aule e dei laboratori multimediali, nell’8% delle palestre. Nel 34% delle strutture non esistono bagni adibiti ai disabili mentre, dove sono presenti, nel 7% dei casi si trovano barriere architettoniche.
Tuttavia, Cittadinanzattiva negli ultimi anni ha riscontrato un aumento dell’attenzione in tema di vigilanza interna e prevenzione: circa il 93% delle scuole effettua prove di evacuazione almeno due volte l’anno. I cancelli vengono chiusi durante gli orari di lezione nel 64% dei casi.
Certo è che si potrebbe fare di più. Infatti la segnaletica d’emergenza è in parte carente: il 20% delle scuole non presenta ovunque la piantina di evacuazione, il 15% non segnala le uscite di sicurezza e il 24% non espone il cartello di divieto di fumo.

 

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