Istat, commercio estero extra-Ue in calo. Export -2% e import -4,3% | T-Mag | il magazine di Tecnè

Istat, commercio estero extra-Ue in calo. Export -2% e import -4,3%

A settembre, entrambi i flussi commerciali con l’estero registrano una diminuzione rispetto al mese precedente, più marcata per le importazioni (-4,3%) che per le esportazioni (-2,0%).
Il calo congiunturale delle importazioni interessa tutti i principali raggruppamenti di beni ed è particolarmente significativo per i beni di consumo durevoli (-12,6%), i prodotti intermedi (-9,3%) e i beni strumentali (-5,2%).
La flessione congiunturale delle esportazioni riguarda l’energia (-15,9%), i beni di consumo non durevoli (-2,2%) e i beni strumentali (-1,4%), mentre i beni di consumo durevoli (+4,1%) e i prodotti intermedi (+0,3%) sono in crescita.
Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale delle esportazioni rimane positiva (+0,8%) e diffusa a tutti i raggruppamenti di prodotti, con l’eccezione dei beni strumentali (-3,6%). L’energia (+5,5%), i prodotti intermedi (+3,5%) e i beni di consumo non durevoli (+3,3%) contribuiscono in misura maggiore alla crescita delle esportazioni. Le importazioni sono pressoché stazionarie (+0,1%): i beni di consumo durevoli (+2,7%) e l’energia (+2,1%) registrano tassi positivi, mentre i prodotti intermedi e i beni strumentali sono in flessione (-2,2% per entrambi).
Su base annua le esportazioni presentano un lieve aumento (+0,3%), che coinvolge tutti i principali comparti ad eccezione dei beni strumentali (-2,5%). La marcata flessione delle importazioni (-7,6%) riguarda tutti i principali comparti; soltanto l’energia presenta una variazione tendenziale positiva (+5,0%).
A settembre 2012 la bilancia commerciale registra un disavanzo di 596 milioni di euro, in miglioramento rispetto a settembre 2011 (-1.832 milioni). Nello stesso mese, l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici migliora, passando da 3.038 a 4.518 milioni.
Rispetto a settembre 2011, i mercati più dinamici all’export sono: paesi ASEAN (+22,9%), Stati Uniti (+18,5%), OPEC (+13,1%), Turchia (+7,2%) e Giappone (6,2%). In marcata flessione sono le vendite verso Cina (-18,9%) e MERCOSUR (-13,9%).
Gli acquisti di beni da OPEC (+19,1%) e Russia (+10,3%) crescono, mentre per gli altri principali partner commerciali si registra una netta diminuzione. Si legge in una nota diffusa da Istat.

 

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